Il commercio civitavecchiese continua a perdere terreno e l’associazione “Civitavecchia C’è” lancia un nuovo allarme. A pesare, spiegano, sono la proliferazione dei minimarket, la crisi delle botteghe storiche e l’assenza di una strategia capace di valorizzare il tessuto commerciale locale. «Il florido commercio di un tempo è ormai un ricordo, nonostante la bravura di tanti esercenti – sottolinea l’associazione –. Le cause? Mancanza di visione e regolamentazione, caos e disordine che soffocano le attività locali, senza alcuna strategia nemmeno per valorizzare il flusso dei crocieristi». Il confronto con Roma, dove un piano integrato di contingentamento delle licenze aveva riportato equilibrio, viene portato come esempio positivo. A Civitavecchia, invece, denunciano, prevale la logica del “tanto di tutto, tanto di niente”, che finisce per penalizzare i piccoli commercianti e favorire i grandi operatori. Nel mirino anche le recenti modifiche ai regolamenti comunali sul suolo pubblico, giudicate un vantaggio per le grandi attività e «una mazzata per i bottegai». «Con questo sistema – conclude Civitavecchia C’è – non si può sperare in miglioramenti. Serve un tavolo permanente con esperti e categorie per costruire un piano che tenga insieme commercio, turismo e valorizzazione dei quartieri».
Civitavecchia, commercio in crisi: “Botteghe soffocate da caos e mancanza di strategie”
