lunedì, Settembre 1, 2025

Accessibilità, Tavolo Cultura dell’Agibilità: “Serve un salto di qualità, non solo nuove poltrone”

«In questi giorni di fine estate una domanda sorge spontanea: “ma ce fanno o ce so”». Parola di Elena De Paolis, presidente del Tavolo per la cultura dell’agibilità, che denuncia alcune lacune del Comune in materia di accessibilità negli spazi pubblici e invita l’amministrazione a passare dalle parole ai fatti. De Paolis prende di mira in particolare le nuove poltrone dell’Aula Pucci: «Ben vengano le nuove sedute – sottolinea – le vecchie erano obsolete e poco igieniche. Ma perché non sono stati lasciati stalli per le persone con disabilità motoria?». Il riferimento è alla reale capienza per chi utilizza la carrozzina: «Se abbiamo circa 4.000 tagliandi di parcheggio disabili significa che migliaia di cittadini potrebbero voler assistere a un Consiglio comunale. Non è possibile se non c’è lo spazio per parcheggiare la carrozzina. Se rifacciamo tutto, mettiamoci a norma». Il discorso di De Paolis si estende anche ai servizi per le disabilità sensoriali: «È previsto un traduttore simultaneo per persone sorde? I sistemi sono in carico al Comune, ma non tutti gli uffici li utilizzano. Ci segnalano che presso Civitavecchia Servizi Pubblici tali presìdi non vengono attivati e persone con deficit uditivo sono costrette a scrivere su bigliettini per ottenere un servizio che tutti i cittadini pagano». Un passo avanti, secondo la presidente, riguarda la mobilità urbana: «Finalmente la rampa di corso Marconi è stata messa in sicurezza. Ora concentriamoci sugli altri scivoli con dislivelli superiori a 25 centimetri, sui raccordi tra marciapiedi e rampe, sulle buche, sui presìdi per ipovedenti e ciechi». La richiesta del Tavolo è chiara e operativa: «Serve un piano degli interventi per mettere in sicurezza gli spazi pubblici, con cronoprogramma e personale esperto di accessibilità. Abbiamo offerto le nostre competenze a titolo gratuito». E, tornando alla domanda iniziale, De Paolis conclude: «Voglio sperare che sia solo mancanza di conoscenza delle norme, ma è tempo di passare dalle parole ai fatti».

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