martedì, Settembre 2, 2025

A Tor Vergata parte il semestre filtro per Medicina, Odontoiatria e Veterinaria

L’ansia del primo giorno era tutta nei volti e negli sguardi dei 1200 studenti che stamane hanno varcato le porte dell’Università di Tor Vergata. Nella testa il timore di un passaggio epocale – dall’intimità della classe del liceo alle grandi aule universitarie – e nelle mani i blocchetti per i primi appunti. È iniziato così il semestre filtro per l’accesso a Medicina e chirurgia, Veterinaria, Odontoiatria e Protesi dentaria, introdotto dalla riforma Bernini e approvato lo scorso 11 marzo alla Camera. Una rivoluzione che manda in soffitta il test d’ingresso di inizio settembre, vissuto per oltre vent’anni come una roulette russa dagli aspiranti camici bianchi. Dal 1999, infatti, il numero chiuso aveva imposto la selezione tramite una sola prova nazionale, spesso criticata per la sua rigidità. Ora il percorso cambia: gli studenti verranno valutati sull’intero semestre, con la possibilità di sostenere due prove – il 20 novembre e il 10 dicembre – per determinare l’accesso definitivo ai corsi. A Tor Vergata, per questa prima applicazione, l’organizzazione è stata pensata per venire incontro soprattutto ai fuorisede. Le lezioni si terranno cinque giorni a settimana, tutte in presenza fino a fine settembre, così da concentrare gli spostamenti e ridurre i costi di viaggio e alloggio. Da ottobre, invece, subentrerà la modalità a distanza, con settimane suppletive di didattica tra i due appelli. Non solo studio: l’ateneo ha previsto anche un servizio di supporto psicologico per studenti e docenti, con l’obiettivo di accompagnare la comunità universitaria in un passaggio che rappresenta non solo un cambio di metodo, ma anche un cambio di vita. L’avvio del semestre filtro segna dunque l’inizio di una nuova era per la formazione medica in Italia: meno stress concentrato in un solo giorno di test e più attenzione al percorso complessivo. Un cambiamento che, almeno a giudicare dall’entusiasmo e dalla partecipazione del primo giorno, promette di ridisegnare l’accesso alle professioni sanitarie.

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