mercoledì, Settembre 3, 2025

Avvocata americana trovata morta in casa a Roma, indagini ancora senza risposte certe

A trovare il corpo senza vita dell’avvocata americana erano stati gli studenti con cui condivideva la casa, al rientro dal week end. Il cadavere della professionista di 39 anni, venuta a Roma per seguire un master post laurea, non presentava segni di violenza: Leila Yuki Khelil, così si chiamava la donna, morta a metà luglio in un appartamento in una traversa della Nomentana, a pochi passi da Villa Torlonia, era vestita e truccata, come se fosse pronta per uscire. Un mistero che ha spinto la Procura di Roma ad aprire un fascicolo per omicidio contro ignoti. L’autopsia aveva analizzato alcune macchie scure sull’addome che facevano pensare a una morte violenta. Ma poi il medico legale, forse motivandole come segni della decomposizione, aveva dato l’ok all’invio della salma negli Stati Uniti. Eppure, il corpo dell’avvocata americana è ancora in Italia, e si attendono i risultati degli esami tossicologici, che diranno se la donna avesse assunto alcol o sostanze stupefacenti, magari sotto costrizione. Dall’America, i genitori di Leila Yuki Khelil chiedono notizie alle istituzioni italiane. Vogliono sapere com’è morta la figlia, o quantomeno riavere il corpo per poter celebrare la funzione religiosa, al massimo entro 90 giorni dalla morte, come richiesto dal rito shintoista.

Articoli correlati

Ultimi articoli