mercoledì, Settembre 3, 2025

Mostra del Cinema, al Lido il sangue di Gaza e la “divina” Duse. Oggi i film di Bigelow e Van Sant

“Io mi impegno totalmente in una storia, ma devo veramente credere nel materiale ed è quello che ho pensato per questa sceneggiatura. L’argomento è importante, un giorno forse riusciremo a ridurre le armi nucleari ma al momento stiamo vivendo in una stanza piena di dinamite”. Così la regista Kathryn Bigelow nel presentare il film “A house of dynamite” in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, sulla minaccia delle armi nucleari. “Volevo essere onesta e raccontare la verità, volevo capire a che punto siamo con le riserve nucleari e chi se ne prende cura. Mi sembra siamo a buon punto”, ha aggiunto. “La sceneggiatura è il risultato di conversazioni con persone che siedono in quelle stanze. Per noi era molto importante l’ambiguità, un invito a decidere cosa fare in una situazione simile con un arsenale a disposizione. E’ stato molto importante questa ambiguità. Avendo fatto questo film vorrei che sparissero tutte le armi nucleari”, ha detto Bigelow. Ancora, sui messaggi del film. “Dobbiamo essere molto più informati, avviare discussioni sulla non proliferazione delle armi nucleari se vogliamo sopravvivere”, ha detto. Lo sceneggiatore Noah Oppenheim ha quindi spiegato: “Abbiamo iniziato a scrivere la sceneggiatura un paio di anni fa, ma la storia riflette la realtà del nostro mondo dall’inizio dell’era nucleare. Il mondo è sempre instabile ed è un miracolo che non sia ancora accaduto nulla”. Il protagonista Idris Elba ha detto: “La storia è molto realistica, fatta in una situazione di isolamento. Volevamo rappresentare la pressione di questi 18 minuti, abbiamo capito le vera reazione che ci sarebbe stata in una situazione simile. Cosa ho imparato? Che non avrei il coraggio di buttarmi in politica”. Sette donne di generazioni diverse sono le protagoniste di “Vainilla”, film in concorso alle Giornate degli Autori in programma mercoledì 3 settembre che segna il debutto alla regia dell’attrice di “Narcos”: Mexico Mayra Hermosillo.  Ambientato nel Messico degli anni ’80, il film è il racconto di una famiglia tutta al femminile che lotta per salvare la propria casa dai debiti crescenti, declinato attraverso lo sguardo di una bambina di otto anni. Evento speciale della giornata è “Qui vit encore” di Nicolas Wadimoff, una mappa di Gaza, delle sue città, dei campi e dei quartieri tracciata con la vernice bianca sul pavimento nero, in cui nove rifugiati condividono le loro vicende e le loro storie. Il film documentario “Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra” di Roberto Andò si aggiudica lo Special Award Premio Film Impresa promosso da Unindustria, premio collaterale dell’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.  La cerimonia di consegna si terrà giovedì 4 settembre alle ore 17.00, presso la Sala Tropicana 2 dell’Hotel Excelsior. Il riconoscimento è stato attribuito per “il patrimonio di immagini e la ricchezza del dialogo con i quali un autore del cinema contemporaneo, Roberto Andò, racconta vita, idee e talento di uno dei più importanti autori viventi di fotografia, Ferdinando Scianna. Dopo aver rivelato con la fotografia il cuore profondo della Sicilia, aver lavorato insieme a Cartier Bresson nella più famosa agenzia del mondo (la Magnum) e come fotoreporter per L’Europeo, Scianna ha profondamente innovato la foto della moda e reso memorabile il racconto di un brand e della sua bellezza, dotando una specifica impresa di un’aura creativa unica e inconfondibile: dimostrazione che un occhio capace di scovare nel mondo immagini esemplari e rivelatrici, sa raccontare anche il mondo immaginario che nutre la passione degli imprenditori“. Prodotto da Bibi Film con Rai Cultura, il documentario (presentato Fuori concorso alla Mostra) accompagna lo spettatore lungo la carriera del fotografo siciliano: dalle prime immagini delle feste popolari in Sicilia, alle campagne di moda che hanno cambiato l’immaginario collettivo, fino alle collaborazioni con figure centrali della cultura come Leonardo Sciascia e Cartier-Bresson.“Con questo premio vogliamo sottolineare come il lavoro di Scianna dimostri che lo sguardo di un artista possa diventare anche racconto d’impresa, trasformando la creatività in memoria collettiva”, ha dichiarato Giampaolo Letta, presidente di Premio Film Impresa.

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