Un’eccezione tutt’altro che virtuosa, o per meglio dire, un triste primato. È quello del Lazio nella classifica delle regioni con più infortuni sul lavoro, secondo i dati elaborati dalla Cgil Roma e Lazio. Nei primi sette mesi del 2025 infatti sono stati 17.322 gli infortuni denunciati: un dato che vale un aumento dell’11,79% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma soprattutto, che fa segnare una netta controtendenza rispetto alla media nazionale, che ha addirittura il segno negativo, -1,17%. Un’autentica maglia nera, nota la Cgil, che rende il Lazio la regione con il più alto aumento d’infortuni. E molti, purtroppo, sono mortali: 47 sono le vittime che si contano in regione. Un dato in calo rispetto al 2024 esclusivamente nella provincia di Roma. A preoccupare il sindacato è anche il sensibile aumento degli infortuni mortali “in itinere”, ovvero quelli che si verificano mentre ci si sposta per recarsi sul luogo di lavoro: sono cresciuti del 28,57%, anche in questo caso sopra la media nazionale, e sono legati anche alle conseguenze dei carichi e dei ritmi di lavoro elevati sulle persone.
Da registrare inoltre anche 3.514 persone che si sono ammalate a causa del lavoro, sviluppando malattie professionali. Per la Cgil è “segno che il benessere lavorativo continua a non essere messo al centro dell’organizzazione del lavoro”. Inoltre l’attività ispettiva ha consentito la regolarizzazione di oltre 1.500 lavoratrici e lavoratori, il 26,98% in più rispetto allo scorso anno. La Cgil chiede una rapida inversione di tendenza.
Lazio prima in Italia per aumento infortuni sul lavoro, 47 le vittime nel 2025
