Spunta anche la pista del traffico d’armi nel caso del trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo, avvenuto ieri sera con la città illuminata invece che a luci spente come da tradizione. L’allarme era scattato dopo che nel pomeriggio due turchi trovati in possesso di armi automatiche, mentre alloggiavano in un B&B a pochi metri dal sagrato del monastero di Santa Rosa, erano stati fermati. L’ipotesi di un’azione terroristica è al vaglio degli inquirenti, anche se al momento non ci sono riscontri concreti in tal senso: nessun esplosivo è stato rinvenuto nella stanza affittata dai due, e l’attenzione degli investigatori si concentra anche sulla pista del traffico internazionale di armi. I due fermati, attualmente detenuti nel carcere di Viterbo con l’accusa di traffico d’armi, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio condotto dal sostituto procuratore Massimiliano Siddi. In corso accertamenti sui loro contatti, dispositivi elettronici, abiti e oggetti personali, con il supporto delle autorità turche. Secondo fonti investigative, non si esclude che i due possano avere legami con la criminalità organizzata del loro Paese. Resta però alta la soglia d’attenzione per verificare se la loro presenza in città, armati e a ridosso di una manifestazione così simbolica, potesse nascondere un progetto più pericoloso. Nel frattempo, la tradizionale processione si è svolta regolarmente ma sotto stretta sorveglianza, con un imponente dispiegamento di forze di sicurezza a tutela di cittadini e visitatori. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha espresso il suo “più sincero ringraziamento alle forze dell’ordine per l’operazione che ha portato all’arresto dei due cittadini turchi armati a Viterbo, poche ore prima della tradizionale festa della Macchina di Santa Rosa”. Ha sottolineato che l’intervento tempestivo ha permesso di “neutralizzare un potenziale pericolo” e di “assicurare lo svolgimento in sicurezza di un evento che rappresenta un simbolo identitario per la città e per tutto il Lazio, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’Umanità” . Anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha elogiato l’operato delle forze dell’ordine, sottolineando che l’episodio rappresenta un monito contro “quei cattivi maestri che aizzano orchestrando delle campagne d’odio con un linguaggio violento” . Nonostante l’allarme, la processione si è conclusa senza incidenti, con la comunità viterbese che ha potuto partecipare all’evento in sicurezza.