venerdì, Settembre 5, 2025

Villa Celimontana, un’oasi di pace tra storia e natura

Un gioiello verde nel cuore della città, a pochi passi dal Colosseo, sul colle Celio. Villa Celimontana è uno dei parchi più affascinanti della capitale non solo per l’invidiabile posizione e il panorama che offre, ma anche per la storia secolare e un ricco patrimonio arboreo, con specie esotiche rare che convivono con alberi monumentali. Un luogo suggestivo e silenzioso dove poter passeggiare e sostare, ma anche una splendida cornice estiva per concerti e spettacoli. Ciriaco Mattei, nobile e collezionista d’arte, nella seconda metà del Cinquecento decise di trasformare una vigna in un giardino pieno di statue, fontane e piante. Per raggiungere l’ambizioso obiettivo ingaggiò architetti, artisti e maestranze che si avvicendarono per la realizzazione e progettazione del complesso. I lavori ebbero inizio nel 1572, ma la costruzione della Palazzina Mattei prese avvio solo dopo il 1577, affidata a Jacopo Del Duca, allievo di Michelangelo. Alla morte di Ciriaco Mattei, la proprietà fu ereditata dal figlio Gian Battista che ampliò la superficie dei giardini con l’acquisto di terreni limitrofi. Con il trascorrere del tempo, le antiche collezioni andarono perdute o disperse e il parco fu rinnovato fino all’Ottocento, quando assunse le forme del giardino romantico all’inglese. Molti antichi reperti marmorei sono visibili ancora oggi, in particolare l’antico obelisco egizio di Ramsete II, uno dei pezzi più pregiati della Villa che rimase in possesso della famiglia Mattei fino all’inizio dell’Ottocento. Dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1926 la palazzina Mattei fu consegnata al suo definitivo assegnatario, la Regia Società Geografica Italiana e il 7 giugno venne inaugurata come sede dell’Istituto, mentre il parco (estensione 110mila metri quadrati) fu destinato a verde pubblico e nel 1928 aperto alla cittadinanza, dopo essere stato dotato dell’impianto di illuminazione. Nel 1931 l’ingresso principale (in via della Navicella) fu abbellito dal portale della Villa Giustiniani-Massimo al Laterano, demolito nel 1885 e rimontato con alcune aggiunte. Nella piazza centrale si staglia la Palazzina Mattei, oggi sede della “Società Geografica Italiana”, la cui biblioteca può vantare testi di geografia e di esplorazione tra i più importanti in Italia, mentre nella parte destra è stata installata un’area giochi. L’obelisco, proveniente da Heliopolis, è costituito da due monoliti, quello superiore sormontato da una sfera in bronzo, decorato con geroglifici dedicati al faraone Ramsete II e quello l’inferiore, privo di iscrizioni, di epoca più recente. L’obelisco fu donato dal Comune di Roma a Ciriaco Mattei nel 1582, dopo essere stato per molto tempo alla base della scalinata dell’Ara Coeli. La leggenda narra che il globo posto sulla sua cima contenga le ceneri di Augusto e che fosse stato alzato sul Campidoglio da Cola di Rienzo, come simbolo della libertà romana.

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