È stato convalidato questa mattina l’arresto di BarisKaya e Abdullah Atik, i due cittadini turchi fermati e rinchiusi nel carcere di Viterbo. Davanti al Gip Savina Poli, come già accaduto durante l’interrogatorio con il pubblico ministero, entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I due uomini alloggiavano in un B&B poco distante dal santuario di Santa Rosa, luogo simbolo della città, dove nascondevano una Browning calibro 9 e una mitraglietta d’assalto Tokarev. Le armi, secondo le prime ipotesi investigative, potevano essere destinate al mercato nero, a sostegno di un presunto traffico di armi e droga. Gli inquirenti ritengono che il progetto fosse quello di organizzare un’attività criminale radicata nel territorio della Tuscia, con collegamenti ad altri cittadini turchi già presenti negli ultimi mesi in diversi B&B della provincia. Le modalità di soggiorno avevano insospettito anche i titolari delle strutture ricettive, notando che molti di loro si registravano con lo stesso documento di identità. Già nei mesi scorsi, un gestore di una struttura a Vitorchiano aveva segnalato alle forze dell’ordine difformità tra le fotografie e l’aspetto reale di alcuni ospiti. Al loro arrivo, i clienti sospetti erano però riusciti a far perdere le proprie tracce. Nella giornata di ieri, a Montefiascone, sono stati identificati altri cinque cittadini turchi, anch’essi ospiti di un B&B e registrati con lo stesso documento jolly. Lo stesso documento era stato utilizzato da BarisKaya e Atik durante la festa di Santa Rosa, e in precedenza da un altro turco, pregiudicato e ricercato a livello internazionale, arrestato il 26 agosto in una casa vacanza del centro storico di Viterbo. L’ipotesi degli investigatori è che si tratti di una rete criminale turca già individuata nel territorio viterbese lo scorso anno, quando nella frazione di Bagnaia era stato catturato il presunto boss Baris Boyun. L’uomo arrestato il 26 agosto, infatti, sarebbe legato proprio alla sua banda. Secondo gli inquirenti, questa organizzazione transnazionale avrebbe come attività principale il traffico di droga e armi, sfruttando il sistema delle case vacanza e dei B&B come base logistica. La presenza dei due uomini arrestati a ridosso delle celebrazioni di Santa Rosa, evento centrale per la città di Viterbo, rappresenta un ulteriore campanello d’allarme sulla capacità del gruppo di infiltrarsi in modo silenzioso nel tessuto urbano. L’indagine della magistratura e delle forze dell’ordine prosegue con l’obiettivo di smantellare una struttura criminale che, secondo gli investigatori, avrebbe già tentato di mettere radici nella Tuscia e più in generale nel Lazio.