venerdì, Settembre 12, 2025

La difesa del Comune di Ardea

Prosegue la vicenda legata alla richiesta di oltre 52mila euro avanzata dal Comune di Ardea nei confronti di una cittadina che aveva presentato domanda di regolarizzazione per l’occupazione di un alloggio popolare. Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha accolto il ricorso, evidenziando gravi carenze nel provvedimento emesso dall’amministrazione. Nel corso del giudizio, il Comune ha difeso il proprio operato sostenendo di aver agito nel rispetto della legge regionale n. 1/2020 e della delibera regionale n. 429/2020, che regolano la possibilità di sanare situazioni di occupazione senza titolo. Tuttavia, secondo i giudici amministrativi, neppure in sede processuale l’ente è stato in grado di chiarire l’iter seguito per determinare l’importo richiesto, né di indicare gli elementi concreti presi in considerazione per arrivare alla cifra finale. Nella sentenza, il TAR richiama l’importanza della trasparenza nel procedimento amministrativo, soprattutto quando si tratta di somme ingenti e di provvedimenti che incidono direttamente sulla vita di cittadini in condizioni di fragilità abitativa. «L’amministrazione ha l’obbligo – scrivono i giudici – di motivare in maniera puntuale e dettagliata le proprie decisioni, consentendo all’interessato di comprendere le ragioni della pretesa economica e di difendersi adeguatamente». Il provvedimento comunale è stato dunque annullato, obbligando l’ente a riesaminare la pratica e a fornire un nuovo conteggio motivato e trasparente. Una decisione che potrebbe aprire la strada ad altre contestazioni da parte di cittadini che si trovano in situazioni simili e che chiedono maggiore chiarezza da parte dell’amministrazione.

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