mercoledì, Settembre 10, 2025

Caso Garlasco, oggi incidente probatorio. Arrestato Savu, latitante che ricattò ex rettore Bozzola

Èfinita la latitanza di Flavius Savu, il romeno condannato in via definitiva a 5 anni di carcere con l’accusa di estorsione nei confronti dell’ex rettore e dell’ex vicerettore della Madonna della Bozzola, il santuario che si trova a Garlasco e che è passato alla ribalta delle cronache per alcune ipotesi suggestive legate all’omicidio di Chiara Poggi. Mentre oggi riprenderà l’incidente probatorio con la ricerca di impronte latenti su alcuni reperti dell’immondizia sequestrata ai tempi del delitto nella villetta che fu teatro del delitto, Savu, 43 anni, è stato rintracciato e bloccato in Svizzera. Come ha riferito l’avvocato Roberto Grittini, l’uomo dovrà espiare circa 4 anni, dopo un periodo trascorso agli arresti prima di far perdere le sue tracce. Mentre oggi riprenderà l’incidente probatorio con la ricerca di impronte latenti su alcuni reperti dell’immondizia sequestrata ai tempi del delitto nella villetta che fu teatro del delitto, Savu, 43 anni, è stato rintracciato e bloccato in Svizzera. Come ha riferito l’avvocato Roberto Grittini, l’uomo dovrà espiare circa 4 anni, dopo un periodo trascorso agli arresti prima di far perdere le sue tracce. Quando rientrerà in Italia, potrebbe essere interrogato dai pm di Pavia nella nuova indagine sull’assassinio nei confronti di Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara. E ciò perchè, da latitante, in una intervista in tv, ha sostenuto un collegamento tra presunti festini al santuario e il delitto di Chiara. Una pista a cui non è mai stato trovato alcun riscontro e definita “suggestiva” dagli inquirenti. Oggi alle 11.30 è in programma un nuovo appuntamento negli uffici della Questura di Milano: Domenico Marchigiani ha convocato i consulenti dei pm pavesi, delle difese di Sempio e Stasi e della famiglia Poggi per le analisi che riguardano la ricerca delle impronte latenti – quelle non visibili e che dovranno essere esaltate con tecniche specifiche – su alcuni reperti dell’immondizia sequestrata 18 anni fa nella villetta di via Pascoli, nell’immediatezza del delitto. Con un complice, pure lui romeno, si era fatto consegnare ripetutamente ingenti somme di denaro da don Gregorio Vitali e don Pietro Rossoni, all’epoca guide del santuario, minacciandoli altrimenti di diffondere, anche attraverso trasmissioni televisive, registrazioni audio e video dei loro incontri a sfondo sessuale. Nei mesi scorsi, poi, gli atti dell’inchiesta sul ricatto orchestrato ai danni dei due religiosi sono stati acquisiti dai pubblici ministeri pavesi. Un atto, il loro, dovuto ad alcune interviste di Massimo Lovati, uno dei legali di Sempio, che ha parlato di un possibile “segreto” scoperto da Chiara su fatti a luci rosse avvenuti al santuario, a cui si sono aggiunte le dichiarazioni simili rese in collegamento tv da Savu e un memoriale dello stesso tenore consegnato da suo nipote, in carcere per omicidio, ai suoi difensori.

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