Bracciali, anelli d’oro e preziosi orologi infilati nello zaino. Il bottino di una sola giornata di truffe messe a segno ai danni di anziani. I colpi, probabilmente in Toscana. Arrivava da Firenze il treno dal quale era appena sceso uno dei tre indagati. Un normale controllo notturno quello dei carabinieri della compagnia Parioli alla stazione Tiburtina. I militari subito insospettiti da un soggetto che attendeva qualcuno in macchina. Una vettura poi risultata a noleggio. “Sto aspettando mio cugino”, aveva detto. L’arrivo di un presunto complice e poco dopo del terzo, con addosso la refurtiva. Entrambi fatti passare per cugini. Da qui la perquisizione e la scoperta del prezioso bagaglio: un chilo d’oro di gioielli, per un valore di 60mila euro. I tre, tra i 18 e i 31 anni, tutti residenti a Napoli, erano già schedati, conosciuti per essere maghi dei raggiri agli anziani. Portati in caserma, sono stati denunciati a piede libero per ricettazione. Il sospetto è che fossero molto più di una banda, membri di una vera e propria organizzazione specializzata nelle truffe, con base logistica a Roma. La Capitale, le sue stazioni, dalle quali far partire i sodali, per poi recuperarli una volta messi a segno i colpi. Fragili raggirati con la storia del finto incidente a un familiare, la richiesta di soldi o di gioielli per pagare l’avvocato e per evitare l’arresto. Trappole sempre più ingegnose. L’ultima frontiera, quella di farsi pagare tramite bonifico, per evitare ogni rischio.
