sabato, Novembre 8, 2025

Ceri, il borgo sospeso tra storia, natura e leggende: un tesoro da scoprire

Nonostante le difficoltà legate alla frana che ha interrotto la via di Ceri e le recenti risorse ricevute dal Ministero dei Beni Culturali – oltre un milione di euro per interventi di tutela e valorizzazione – il piccolo borgo continua ad affascinare chiunque lo visiti, confermandosi uno dei gioielli più suggestivi del territorio. Ceri non si svela immediatamente: appare all’improvviso, dopo una curva, quasi fosse un’apparizione. Immerso in una rigogliosa cornice di flora e coltivazioni, il borgo si erge come un rifugio fuori dal tempo, con il suo profilo di case e mura che si staglia su uno sperone di tufo. Una visione che sembra uscita da un libro di fiabe, quasi magica, capace di evocare atmosfere medievali e racconti popolari. La posizione geologica di Ceri, costruita su un’altura di origine vulcanica, lo ha reso nei secoli un luogo strategico, ma anche ricco di mistero. Le sue origini si perdono nel tempo: secondo alcune teorie, l’insediamento risalirebbe addirittura all’epoca etrusca, quando la zona era un importante centro agricolo e spirituale. Oggi, oltre al fascino dei suoi vicoli e delle sue mura, Ceri custodisce tesori come il Santuario della Madonna di Ceri, noto per i preziosi affreschi medievali che attirano pellegrini e studiosi. Accanto alla storia, le leggende non mancano: si racconta di passaggi segreti scavati nel tufo, di apparizioni misteriose e di storie di stregoneria che hanno alimentato l’immaginario collettivo per generazioni. Un borgo, dunque, che non vive solo di turismo ma di una identità profonda, fatta di natura, arte e memoria. Un patrimonio che, con i fondi stanziati, merita di essere preservato e valorizzato per continuare a stupire chi arriva a scoprirlo, curva dopo curva.

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