lunedì, Dicembre 22, 2025

Civitavecchia nel 1925 accoglie la Scuola pratica dell’albergatore per l’Anno Santo

Nel 1925, in occasione del ventunesimo giubileo indetto da Pio XI, Roma si prepara ad accogliere migliaia di pellegrini, ma la disponibilità di posti letto negli alberghi cittadini risulta insufficiente. Per far fronte alla crescente domanda e garantire la formazione degli operatori del settore alberghiero, l’Opera Nazionale Combattenti e l’Ente Nazionale per l’Incremento delle Industrie Turistiche (ENIT) decidono di trasferire la Scuola pratica dell’albergatore da Roma a Civitavecchia, scegliendo come sede il prestigioso Grand Hotel des Thermes. La scuola, con assetto e ordinamento di internato, offre un corso della durata di sei mesi che combina formazione teorica e pratica. Gli studenti seguono insegnamenti di cultura generale, lingue straniere, contabilità, tecnica alberghiera, trasporti, comunicazioni e geografia turistica, svolgendo quotidianamente attività operative nelle varie aree del Grand Hotel, dalla cucina alla sala, dai piani all’amministrazione. Per incentivare la partecipazione, l’Opera Nazionale Combattenti mette a disposizione quattro borse di studio da 2.850 lire ciascuna per ex-combattenti interessati al percorso formativo. I corsi hanno inizio nei primi giorni di novembre 1925 e, come riportato nelle pubblicazioni comunali dell’epoca, la Scuola pratica dell’albergatore “ha assunto carattere di scuola-convitto ed ha ottenuto risultati didatticamente superiori a quelli degli anni precedenti”. Dopo due anni a Civitavecchia, nel 1927 la scuola ritorna a Roma, lasciando un’eredità significativa nel panorama della formazione alberghiera italiana. La Scuola pratica dell’albergatore può essere considerata l’antenata dell’attuale Istituto Professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Lucio Capannari”, fondato nell’anno scolastico 1999/2000. Questa esperienza storica testimonia il ruolo strategico di Civitavecchia nel turismo e nella formazione professionale già nei primi decenni del XX secolo, confermando la città portuale come punto di riferimento per l’ospitalità e l’accoglienza.

Articoli correlati

Ultimi articoli