sabato, Settembre 13, 2025

La ricetta di Trump: “Dazi dei Paesi Nato alla Cina, stop al petrolio russo, e la guerra in Ucraina finirà”

I paesi della Nato rappresentano una parte relativamente piccola del petrolio e dei prodotti petroliferi che la Russia vende a diversi paesi in tutto il mondo, secondo gli ultimi dati di Crea (Centro di ricerca sull’energia e l’aria pulita), un’organizzazione indipendente con base in Finlandia,  citato dal servizio in lingua russa della Bbc. Il primo acquirente risulta essere la Cina (47%), poi l’India (38%) e poi con il 6% ciascuno Unione europea e Turchia. Secondo fonti dell’agenzia britannica Reuters, la più grande raffineria di petrolio della Turchia, Tupras, ha continuato ad acquistare petrolio dalla Russia nel primo semestre del 2025, dopo un anno di interruzione. L’Unione europea ha ridotto le forniture di petrolio russo del 90%, ma l’Ungheria e la Slovacchia (anch’esse membri della NATO) continuano a riceverlo attraverso l’oleodotto Druzhba. Secondo Reuters, Budapest e Bratislava acquistano circa 200-300mila barili di petrolio russo al giorno, che corrispondono a circa il 3% del fabbisogno totale dell’Unione Europea.
L’Ue si prepara a inasprire la sua posizione sul rilascio dei visti ai cittadini russi. Lo dice un funzionario della Commissione europea a Politico. Le nuove linee guida per i 27, previste per la fine dell’anno, raccomanderanno restrizioni più severe sul rilascio di visti ai russi e ai cittadini di altri paesi ostili. L’Ue ha già annullato l’accordo di facilitazione dei visti con la Russia nel settembre 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, rendendo la procedura più costosa e ardua. Tuttavia, i visti restano di competenza dei singoli paesi membri, il che significa che l’esecutivo della Commissione non può imporre un divieto assoluto di ingresso nell’Unione ai cittadini russi. Secondo i dati della Commissione, nel 2024 più di mezzo milione di russi hanno ricevuto visti Schengen: un netto aumento rispetto al 2023, sebbene ancora ben al di sotto dei livelli prebellici, con oltre 4 milioni di visti rilasciati nel 2019. “Sono pronto a imporre sanzioni severe alla Russia quando tutti i paesi della NATO avranno concordato e iniziato a fare lo stesso e quando tutti i paesi della NATO SMETTERANNO DI ACQUISTARE PETROLIO DALLA RUSSIA”. Lo scrive, con questi maiuscoli, il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, in una lettera “a tutti i paesi della Nato e del mondo” riportata sulla sua piattarforma Truth. “Come sapete, l’impegno della NATO a VINCERE è stato ben lontano dal 100% e l’acquisto di petrolio russo da parte di alcuni è stato scioccante!  Questo indebolisce notevolmente la vostra posizione negoziale e il vostro potere contrattuale nei confronti della Russia. Comunque, sono pronto a partire quando lo sarete voi. Ditemi solo quando”, aggiunge Trump. Si legge poi: “Credo che questo, insieme al fatto che la NATO, come gruppo, imponga dazi dal 50% al 100% alla Cina, da ritirare completamente dopo la fine della guerra con la Russia e l’Ucraina, sarà di grande aiuto per porre fine a questa guerra mortale, ma RIDICOLA. La Cina ha un forte controllo, e persino una presa, sulla Russia, e queste potenti tariffe romperanno quella presa. Questa non è la GUERRA di TRUMP (non sarebbe mai iniziata se fossi stato io il presidente!), è la GUERRA di Biden e Zelensky. Io sono qui solo per aiutare a fermarla e salvare migliaia di vite russe e ucraine (7.118 vite perse solo la scorsa settimana. PAZZESCO!). Se la NATO farà come dico, la GUERRA finirà rapidamente e tutte quelle vite saranno salvate! In caso contrario, state solo sprecando il mio tempo e il tempo, l’energia e il denaro degli Stati Uniti”. Ieri sera l’autorevole progetto Deep State, vicino alla Difesa ucraina, aveva riferito dell’infiltrazione di militari russi nella città ucraina di Kupiansk, nella regione di Kharkiv, a ridosso della linea del fronte. I soldati di Mosca, come già avvenuto in passato, avrebbero percorso le condotture di un gasdotto per non essere notati dalle forze ucraine. Oggi lo Stato maggiore dell’esercito di Kiev ha indirettamente confermato che questo sia avvenuto, ma assicurando che ora la situazione è “sotto controllo”. “L’uscita dal gasdotto, che il nemico utilizzava per spostare il personale a Kupiansk, è sotto il controllo dei difensori ucraini. Il gasdotto non conduce direttamente alla città. Va notato che nella zona di Kupiansk sono presenti diverse condutture. Tre dei quattro filoni sono già danneggiati e allagati, l’uscita dal quarto è sotto il controllo delle forze di difesa”, si legge sulla pagina Facebook dello Stato Maggiore, “l’operazione di difesa nella direzione di Kupianskyè in corso. Le nostre unità stanno adottando le misure necessarie per rafforzare la resilienza della difesa ed eliminare il nemico”.

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