venerdì, Settembre 19, 2025

Ancora un drone russo che sconfina in Polonia. E anche in Romania si alzano i jet. Rubio: “Inaccettabile”

I droni di Vladimir Putin attaccano in Ucraina e in Polonia scatta un nuovo allarme. E una nuova reazione della Nato. Mentre anche in Romania un velivolo senza pilota ha sconfinato nello spazio aereo di Bucarest innescando un’operazione di sorveglianza: i caccia lo hanno seguito fino a quando “non è scomparso dai radar”. L’allerta è tornata alta quando su x il comando operativo delle forze armate ha scritto: “a causa della minaccia al confine con la Polonia, aerei polacchi e alleati operano nel nostro spazio aereo e i sistemi di difesa aerea e di ricognizione radar basati a terra hanno raggiunto il massimo livello di allerta”, riportando subito alla notte fra il 9 e il 10 settembre e l’intrusione di una ventina di droni russi nello spazio aereo polacco – per lo più abbattuti dall’aeronautica di Varsavia con l’aiuto alleato – che ha potenziato il timore per venti di guerra che spirano troppo vicino ai confini dell’occidente. Questa volta l’allarme è subito rientrato, con la rassicurazione di “minaccia scongiurata” diffusa subito dopo dal premier Donald Tusk, sottolineando come si fosse trattato di un’operazione “preventiva”, mentre riapriva anche l’aeroporto di Lublino che era stato messo temporaneamente in stand-by. Ma le parole di Tusk non lasciano spazio a dubbi sulla tensione che è palpabile: “restiamo vigili”, scrive, dopo aver ringraziato “tutti coloro che sono stati coinvolti nell’operazione, sia in aria che a terra”. L’episodio non è altro infatti che la tangibile conferma del rinnovato senso di urgenza imposto dalla crisi dei droni in Polonia, con la Nato chiamata a reagire lanciando l’operazione sentinella est. Ovvero la necessità di darsi strumenti nuovi e concordati per far fronte a uno scenario che fino ad ora sembrava forse poter rimanere limitato ai dossier dei ‘contingency plans’ tracciati dai vertici militari.  Da Washington il segretario di stato Marco Rubio sottolinea che l’incursione di droni russi nei cieli polacchi di inizio settimana è stato uno “sviluppo spiacevole e pericoloso”. “La domanda è se i droni siano stati indirizzati appositamente verso la Polonia. Se è così, se le prove ci porteranno a questa detto. E questo mentre proseguono le esercitazioni congiunte di Russia e Bielorussia, ‘Zapad 2025’, a ridosso dei confini europei: Mosca riferito di suoi mig equipaggiati con missili ipersonici Kinzhal in volo sulle acque neutrali del mare di Barents nell’ambito di “una missione di addestramento al combattimento”. “Gli equipaggi si sono esercitati nel lancio di un attacco aereo simulato contro strutture di importanza critica di un nemico fittizio”, ha reso noto il ministero russo della difesa. Così il prossimo mercoledì il consiglio atlantico si riunirà nuovamente e studierà meglio i dettagli della sentinella, con ogni paese chiamato a esplicitare il suo contributo. Resta il fatto che l’alleanza, quando si tratta di droni, non ha il know-how dell’ucraina e dunque le tecniche messe a punto da kiev in questi quasi quattro anni di guerra iniziano a far gola. Un gruppo di ufficiali polacchi, ad esempio, sta per recarsi nella capitale ucraina in ‘stage’. “Prevediamo che la delegazione arriverà giovedì per collaborare con le nostre forze: oggi solo noi abbiamo l’esperienza necessaria per affrontare sfide”, ha dichiarato il ministro degli esteri Sybiha. Una condizione che permette a Volodymyr Zelensky di lanciare, anche lui, un’offerta ai partner: “proteggiamo insieme i nostri cieli”. La ministra degli Esteri rumena Oana ?oiu condanna le violazioni dello spazio aereo romeno di droni russi annunciando che chiederà all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di garantire il rigoroso rispetto delle sanzioni contro Mosca. Lo ha scritto la ministra su X. “L’Aeronautica militare rumena ha intercettato un drone russo che violava il nostro spazio aereo nazionale nei pressi del Danubio. Due F-16 dell’86/a Base aerea lo hanno seguito fino a quando non ha lasciato il nostro spazio aereo senza causare danni o vittime, 50 minuti dopo, e due Eurofighter tedeschi alleati erano pronti in volo per monitorare la situazione” ha spiegato.
La popolazione rumena, ha aggiunto, non è mai stata in pericolo, ma “tali azioni da parte della Russia sono inaccettabili e sconsiderate”. La Romania, “condanna il comportamento della Russia e adotta le misure necessarie per proteggere la propria sovranità e sicurezza”. Dopo aver spiegato di essere in costante contatto con i partner e alleati dell’Ue e della Nato, la ministra ha chiesto di “aumentare efficacemente il costo delle azioni palesemente illegali e provocatorie della Russia adottando rapidamente il 19/o pacchetto di sanzioni e l’intera gamma di misure previste dall’operazione Nato ‘Eastern Sentry'”.
“Solleverò inoltre le azioni della Russia all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – la sua conclusione – sollecitando una rigorosa adesione internazionale alle sanzioni”.  Nella notte alcuni droni ucraini hanno colpito una raffineria di petrolio nella regione di Leningrado, in Russia, secondo quanto riferito da Ukrainska Pravda. Sarebbe stato colpito, scrive il Kyiv Independent, anche un impianto chimico nel Territorio di Perm, a 1.800 km dal confine ucraino. Ieri, droni dell’intelligence ucraina avevano centrato un altro impianto petrolifero a Ufa, a 1.400 chilometri dal confine. A seguito degli attacchi, si sono verificate esplosioni e incendi. L’ultimo obiettivo raggiunto sarebbe una delle più grandi raffinerie di petrolio in Russia. Si trova nella città di Kirishi, nella regione di Leningrado, ed è una filiale di Surgutnaftogaz. L’impianto ha una capacità di raffinazione di oltre 10 milioni di tonnellate di petrolio all’anno e produce un’ampia gamma di prodotti petroliferi, tra cui benzina, gasolio, carburante per aviazione. L’Ucraina ha bisogno di oltre 100 miliardi di euro per finanziare la sua difesa nel 2026, nel pieno dell’invasione russa. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa di Kiev, Denys Shmyhal. “Se la guerra continua, avremo bisogno di almeno 120 miliardi di dollari per il prossimo anno”, ha affermato, visto che gli sforzi di pace restano in una fase di stallo. Anche se i combattimenti cessassero, “avremo bisogno di una somma leggermente inferiore” er “mantenere il nostro esercito in buone condizioni” in caso di un nuovo attacco russo, ha aggiunto alla conferenza annuale sulla strategia europea di Yalta a Kiev. Il ministro non ha specificato quanto di questa somma l’Ucraina sarà in grado di finanziare con risorse proprie, dato che il Paese, che sta affrontando un’invasione russa dal febbraio 2022, è estremamente dipendente dal sostegno militare ed economico esterno. “L’Ucraina spende il 31 per cento del suo pil per la difesa, la quota più alta al mondo”, ha affermato la deputata Roksolana Pidlasa, presidente della commissione bilancio del Parlamento. Secondo lei, “un giorno di guerra costa attualmente all’Ucraina 172 milioni di dollari”, rispetto ai 140 milioni di dollari di un anno fa.  

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