lunedì, Settembre 22, 2025

Corteo per Valeria Fioravanti: “Vogliamo giustizia, si poteva salvare”

Si stringono attorno al ricordo della giovane di 27 anni, morta nel 2023 per una meningite fulminante scambiata inizialmente per un semplice mal di testa. A pochi giorni dall’apertura del processo, nel quale tre medici sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo, familiari e amici chiedono a gran voce che venga fatta chiarezza su quanto accaduto. Secondo la ricostruzione della vicenda, la ragazza si era recata più volte al pronto soccorso lamentando un dolore alla testa sempre più intenso, ma sarebbe stata dimessa con una diagnosi di cefalea. Solo quando le sue condizioni sono precipitate, è stata ricoverata d’urgenza: troppo tardi per salvarle la vita. Il caso aveva scosso profondamente l’opinione pubblica, accendendo i riflettori sulla gestione delle emergenze ospedaliere e sulla difficoltà di riconoscere in tempo patologie gravi con sintomi iniziali aspecifici. “Non cerchiamo vendetta, ma verità e giustizia – spiegano i genitori – perché altre famiglie non debbano vivere il nostro stesso dolore”. Le udienze, attese con grande partecipazione, si preannunciano complesse: saranno chiamati a deporre medici, consulenti tecnici e periti per stabilire se ci siano stati errori diagnostici e se un intervento tempestivo avrebbe potuto cambiare il tragico epilogo. La comunità si prepara a presenziare compatta al processo, portando con sé fotografie, fiori e messaggi per ricordare una giovane vita spezzata troppo presto. Un dolore ancora vivo, che ora cerca risposte nelle aule di giustizia.

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