Israele ha completato gli ultimi preparativi per l’offensiva terrestre su Gaza City, radunando centinaia di carri armati, veicoli di trasporto truppe e bulldozer lungo il confine settentrionale della Striscia. Lo riporta Ynet, secondo cui unità di fanteria regolare guideranno l’incursione, supportate dalle brigate già operative sui fianchi della città. L’operazione, chiamata ‘Carri di Gedeone II’ si svolgerà gradualmente, con le brigate di combattimento che stringono un anello attorno alla città, riporta ancora Ynet. Tuttavia l’esercito israeliano ha avvertito i leader politici di non aspettarsi risultati rapidi: i comandanti prevedono almeno tre o quattro mesi di combattimenti e non credono che Hamas si arrenderà, anche se Israele conquistasse zone chiave di Gaza City.
L’esercito israeliano ha colpito un edificio che ospita la più grande collezione archeologica della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l’Ecole Biblique et Archeologique Francaise de Jerusalem, che già mercoledì aveva denunciato la minaccia di distruggere l’edificio. Nel fine settimana gli archeologi hanno eseguito una missione di recupero con l’obiettivo di mettere in salvo i reperti più importanti della collezione, ma la maggior parte dei reperti non è stata trasferita, precisa Haaretz, e potrebbe essere stata distrutta. “Un messaggio per Bibi? Devono stare molto, molto attenti. Devono fare qualcosa contro Hamas. Ma il Qatar è stato un grande alleato degli Stati Uniti. Molti non lo sanno”: lo ha detto Donald Trump parlando con i reporter. “L’ho detto all’emiro, che ritengo sia una persona meravigliosa, davvero. Ho detto che a loro servono migliori relazioni pubbliche, perché non si capiscono bene le relazioni pubbliche. Voglio dire, la gente ne parla così male, e non dovrebbe. Il Qatar è stato un grande alleato, quindi Israele e tutti gli altri, dobbiamo stare attenti. Quando attacchiamo le persone, dobbiamo stare attenti”, ha aggiunto. “La Global Sumud Flotilla (GSF) ha iniziato la tappa finale del suo viaggio per contribuire a rompere l’assedio illegale di Israele su Gaza. 18 barche sono salpate da Catania, Italia. Decine di altre partiranno oggi e domani dalla Tunisia e dalla Grecia, e l’intera flotta si riunirà presto in acque internazionali per proseguire insieme verso Gaza. Lo afferma un comunicato diffuso dalla Global Flottila: “Nelle ultime settimane, la flottiglia ha affrontato numerose sfide, tra cui due attacchi con droni contro imbarcazioni attraccate in Tunisia, difficoltà logistiche e carenze di carburante, che hanno ritardato la nostra partenza verso Gaza. Inoltre, alla luce delle terrificanti minacce del ministro israeliano Ben-Gvir contro i passeggeri della flottiglia, abbiamo intrapreso ulteriori e approfondite pianificazioni di sicurezza per rafforzare la nostra protezione. Invece di permettere che questi ostacoli ci facessero deragliare, GSF ha preso misure decisive per rafforzare la nostra operazione: abbiamo trasferito alcune navi in altri porti per le ultime preparazioni, condotto severi test in mare e adattato i nostri protocolli di sicurezza”.
“A seguito di questi cambiamenti e in previsione di condizioni sempre più ostili siamo stati costretti a prendere la difficile decisione di ridurre la capacità di partecipanti su diverse imbarcazioni dirette a Gaza. I volontari hanno affrontato molte sfide, difficoltà e incertezze — in parte a causa di attacchi deliberati contro la nostra missione e in parte per la portata enorme di questa iniziativa popolare e degli inevitabili errori di calcolo lungo il percorso. Il comitato direttivo di GSF continua a esprimere immensa gratitudine a coloro che sono intervenuti e hanno dimostrato con la loro presenza il loro impegno per questa causa imprescindibile”. “Stiamo lavorando – si conclude il comunicato stampa – a stretto contatto con tutti i partecipanti in profonda solidarietà durante questi cambiamenti, mentre restiamo fermamente impegnati a portare avanti la missione nei nostri Paesi di origine, guidando mobilitazioni coordinate e rafforzando ulteriormente il movimento globale di solidarietà per la Palestina. Il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani ha esortato domenica la comunità internazionale a “porre fine ai doppi standard” e a sanzionare Israele per quelli che ha definito i suoi “crimini”. Lo riferisce Le Figaro. Al Thani ha parlato in vista della riunione lunedì nella capitale del Qatar tra leader arabi e musulmani per condannare gli attacchi israeliani contro i leader di Hamas, avvenuto a Doha la scorsa settimana. “È giunto il momento per la comunità internazionale di porre fine ai doppi standard e punire Israele per tutti i crimini commessi”, ha affermato il primo ministro del Qatar. “Israele deve sapere che la guerra di sterminio in corso a cui è sottoposto il nostro fratello popolo palestinese, e il cui obiettivo è espellerlo dalla sua terra, non funzionerà”.
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