“Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un’altra nazione, lo dico da più tempo. Penso che abbiamo il compito di mettere questo Paese nella condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci: non dico Putin, dico chiunque”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, rispondendo ai cronisti a margine della presentazione a Roma del bilancio del tour mondiale del Vespucci. “Non lo siamo perché non abbiamo investito più in difesa negli ultimi vent’anni e quindi i vent’anni non si recuperano in un anno o in due anni. “L’estrazione di gas in Ucraina è una realtà, e di questo vi sono grato, a nome di tutti gli ucraini: il trasporto, lo stoccaggio, tutto questo esiste. Per diversi inverni abbiamo aiutato i nostri vicini in Moldova, e questo è molto importante. Nonostante tutte le minacce e gli attacchi russi, l’Ucraina ha trovato il modo di assicurarsi il combustibile. La Russia ha scommesso sulla crisi, la crisi del combustibile, in Ucraina, ma ora è essa ad avere una carenza di benzina”. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, premiando a Kiev alcuni lavoratori dell’industria del petrolio e del gas. “In risposta a un’altra potenziale minaccia proveniente dai droni russi, la Nato ha fatto decollare il suo primo jet per difendere il proprio spazio aereo nell’ambito dell’operazione Eastern Sentry, meno di un giorno dopo il suo annuncio”. Lo fa sapere la Nato. Il 13 settembre sono intervenuti il caccia francese Rafale, uno dei tre recentemente arrivati in Polonia, e un elicottero polacco. “La risposta è stata rapida e l’allerta è terminata in breve tempo”, ha dichiarato il generale statunitense Alexus Grynkewich, comandante supremo alleato in Europa. “L’uso limitato delle risorse è stato corretto e calibrato in base alla potenziale minaccia percepita, il che dimostra l’utilità dell’operazione Eastern Sentry”. Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent ha dichiarato lunedì che l’amministrazione Trump non imporrà ulteriori dazi sui prodotti cinesi per fermare gli acquisti di petrolio russo da parte della Cina, a meno che i paesi europei non colpiscano la Cina e l’India con dazi elevati. Bessent ha dichiarato in un’intervista congiunta a Reuters e Bloomberg che i paesi europei devono svolgere un ruolo più incisivo nel tagliare le entrate petrolifere della Russia e porre fine alla sua guerra in Ucraina. “Ci aspettiamo che gli europei facciano la loro parte ora, e non andremo avanti senza di loro”, ha affermato Bessent quando gli è stato chiesto se gli Stati Uniti avrebbero imposto dazi sui prodotti cinesi legati al petrolio russo dopo che Trump ha applicato dazi aggiuntivi del 25% sulle importazioni indiane. “Stiamo lavorando all’eliminazione graduale dei combustibili fossili russi da diversi anni, dall’inizio della guerra, con una tabella di marcia molto chiara e ora anche una proposta legislativa chiara per eliminare gradualmente il gas russo che entra ancora nell’Ue e con una serie di sanzioni che sono già state introdotte, tra cui il divieto assoluto di carbone e altre materie prime energetiche”. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, nel briefing quotidiano con la stampa rispondendo a una domanda sulle richieste degli Stati Uniti ai Paesi Nato di abbandonare il petrolio russo. “Abbiamo presentato la proposta a giugno e siamo molto impegnati a rispettare la tempistica indicata”, che prevede il taglio completo a gas e petrolio russi nel 2027, “e sappiamo che anche il Parlamento europeo e gli Stati membri sono disposti a procedere rapidamente”, ha aggiunto l’esecutivo Ue. Quanto alla pressione di Trump per sanzioni secondarie alla Cina, Pinho ha affermato: “Se finora non l’abbiamo fatto è per buone ragioni. È uno strumento che potrà essere utilizzato quando lo riterremo opportuno”.
Mosca incolpa Kiev per drone in Romania: “Nato in guerra contro di noi”. Crosetto: “Noi impreparati”
