«Il tempo passa ma i progetti che valgono si stabiliscono, crescono e rimangono nel patrimonio comunale». Con queste parole la sindaca Chiara Frontini ha inaugurato ufficialmente la presentazione della quarta edizione del Festival della Tuscia, rassegna di musica classica ideata da Vittorio Sgarbi e diventata ormai un appuntamento di riferimento per gli amanti della musica e della cultura. Dal 19 settembre al 12 ottobre, per tre weekend consecutivi, il festival porterà la grande musica in un palcoscenico diffuso che toccherà Viterbo, Sutri, Ischia di Castro, Vallerano, Gallese, Bolsena, Vitorchiano e, per la prima volta, Bassano Romano, che ospiterà un evento nella splendida cornice di Villa Giustiniani. Un’edizione all’insegna della leggerezza, come ha sottolineato l’assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi: «Leggerezza significa maggiore possibilità di fruizione: è il modo più efficace per comunicare cultura, musica e idee, la base di un nuovo rinascimento». Il direttore artistico Massimo Spada ha spiegato che il programma invita ad ascoltare «senza troppi dogmi, con libertà», passando da atmosfere cinematografiche ispirate al Signore degli Anelli, agli studi di Debussy, fino alle danze ceche e al gran finale del 12 ottobre al Santuario della Quercia, con un omaggio a Maurice Ravel nel 150° anniversario della sua nascita. L’apertura ufficiale è prevista al Teatro Unione di Viterbo, con due serate di altissimo livello: il 19 settembre il concerto del violoncellista iraniano Kian Soltani, e il 20 settembre l’attesissimo ritorno della pianista Beatrice Rana, che ha dichiarato di «essere felice di tornare a Viterbo, dove sono rimasta rapita dall’acustica del teatro». L’esperimento del doppio appuntamento sarà riproposto il 27 settembre, con un concerto pomeridiano del quartetto francese a Bassano Romano e, in serata, un live jazz a Sutri, nel suggestivo Palazzo Doebbing. L’ultimo giorno del festival, il 12 ottobre, vedrà anche l’esibizione pomeridiana degli allievi dell’Avos Project di Roma e del Conservatorio di Perugia in Sala Regia. Il programma, arricchito dalla partecipazione di artisti di fama internazionale e giovani talenti, punta a valorizzare non solo la musica ma anche il patrimonio artistico e paesaggistico della Tuscia. Come ha ricordato Claudia Mercuri, delegata alla Cultura di Sutri, «il festival permette di scoprire luoghi nascosti attraverso la musica. Molti artisti hanno scelto Sutri come residenza: vogliamo farla diventare città della cultura».