sabato, Ottobre 4, 2025

Decolla la mobilità aerea regionale: primo volo Fano–Roma Urbe apre la strada a una nuova rete a corto raggio

È ufficialmente decollata la Regional Air Mobility italiana. Il primo volo dimostrativo tra Fano e Roma Urbe, andato in scena nelle scorse ore, ha segnato l’avvio operativo di un nuovo modello di trasporto aereo a corto raggio, pensato per integrare territori e sistemi di trasporto nazionali con velivoli leggeri, pet friendly e con tempi ridotti di percorrenza. A bordo di un King Air B200 da 9 posti, il collegamento ha coperto la tratta tra l’Adriatico e il Tirreno in meno di 50 minuti, dimostrando in maniera concreta le potenzialità del progetto. Non si tratta solo di una novità tecnica, ma di una rivoluzione culturale e logistica per la mobilità sul territorio nazionale. L’iniziativa rientra nella strategia delineata da ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), che con il Contratto di Programma firmato lo scorso luglio ha affidato a ENAC Servizi, la propria società in house, lo sviluppo del progetto RAM (Regional Air Mobility). Obiettivo: una rete capillare di collegamenti tra aeroporti di interesse territoriale, molti dei quali oggi sottoutilizzati. Tra i punti di forza del progetto, la possibilità di trasportare animali domestici a bordo, grazie all’introduzione di vettori “pet on board”, e l’accessibilità per il grande pubblico, favorita da costi più contenuti rispetto all’aviazione tradizionale, anche grazie all’impiego di aeromobili di nuova generazione. Il volo Fano–Roma Urbe è solo il primo test operativo di una rete che coinvolgerà 21 aeroporti gestiti direttamente da ENAC Servizi, oltre a un eliporto a Capri. Un sistema che potrà alleggerire la pressione sugli scali maggiori (come Fiumicino e Malpensa), diventando una vera riserva di capacità operativa al servizio della mobilità moderna e turistica. Nel nuovo concept di “Terminal RAM”, che sarà progressivamente implementato negli scali coinvolti, l’aeroporto territoriale smette di essere un’infrastruttura marginale e si trasforma in hub per la delocalizzazione turistica, con collegamenti aria/aria e aria/terra integrati, anche verso zone poco servite dalle grandi reti di trasporto. Un ruolo centrale sarà affidato proprio all’aeroporto di Roma Urbe, nodo chiave del nuovo network, che verrà potenziato con pista illuminata per operazioni notturne e rotte combinate elicottero–aereo. È in fase avanzata, ad esempio, il progetto per un collegamento in elicottero tra Fiumicino e il centro di Roma, da cui i passeggeri potranno poi proseguire il viaggio su velivoli leggeri verso destinazioni di nicchia. Quello di oggi è un primo passo simbolico, ma già concreto, verso una mobilità più flessibile, sostenibile e vicina ai territori, che mira a connettere persone, economie e paesaggi, valorizzando l’Italia in tutta la sua rete di eccellenze.

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