lunedì, Settembre 22, 2025

Torre Flavia, la palude si prosciuga per l’estate ma l’erosione resta un pericolo per la riserva

La Palude di Torre Flavia, cuore naturalistico tra Ladispoli e Cerveteri, tornerà presto a riempirsi d’acqua con l’arrivo delle piogge autunnali e, con essa, ritorneranno anche gli uccelli migratori che da anni popolano questa preziosa oasi. Ma se la secca estiva non allarma gli esperti, a preoccupare seriamente è il fenomeno dell’erosione costiera, che continua a minacciare la tenuta dell’ecosistema. «Doveva essere secca in questo periodo – rassicura Corrado Battisti, gestore dell’oasi per Città Metropolitana di Roma –. È una palude mediterranea che naturalmente si asciuga in estate. Anzi, proprio in questo periodo è necessario prosciugarla per consentire gli interventi di manutenzione, come lo scavo dei canali e la pulizia della chiusa idraulica». Ed è proprio su questo fronte che si è intervenuti: i tecnici incaricati da Palazzo Valentini, con la consulenza del pescatore di palude Sandro Mantovani, hanno realizzato una nuova chiusa idraulica a mare, con l’obiettivo di migliorare il controllo delle acque e prevenire ulteriori danni ambientali. Tuttavia, il vero nodo critico resta l’erosione, che negli ultimi mesi ha scavato ancora più in profondità lungo il tratto costiero, alimentando il rischio di una pericolosa contaminazione tra acqua salata e acqua dolce. Una commistione che potrebbe compromettere irrimediabilmente l’equilibrio della riserva naturale. Sul tavolo c’è il progetto delle scogliere frangiflutti, già approvato dalla Regione Lazio, che potrebbe rappresentare una soluzione concreta per contrastare l’erosione. Ma al momento non è ancora stata fissata una data di inizio dei lavori, e resta da chiarire se l’area dell’oasi rientrerà effettivamente nei finanziamenti previsti. Intanto, gli operatori e i volontari continuano a monitorare la situazione, confidando che i lavori di manutenzione possano permettere alla palude di riprendere vita in autunno, accogliendo di nuovo aironi, cavalieri d’Italia, folaghe e tutte le specie che fanno di Torre Flavia uno dei luoghi più suggestivi della biodiversità del litorale laziale.

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