L’Onu ha riconosciuto ufficialmente la Palestina come Stato non membro con status di osservatore permanente il 29 novembre 2012, con la risoluzione 67/19 dell’Assemblea generale. Questo riconoscimento, votato con 138 sì, ha aggiornato lo status della Palestina da “entità osservatrice” a “Stato osservatore non membro”, permettendole un ruolo diplomatico più formale all’interno delle Nazioni Unite, equiparabile a quello della Santa Sede. A oggi, nel 2025, il riconoscimento dello Stato di Palestina come entità sovrana è stato esteso a circa 151 dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite (oltre il 78%). In queste ore molti Paesi, tra cui Francia, Regno Unito, Belgio, Canada, Australia e altri, stanno formalizzando il riconoscimento alla vigilia e durante l’Assemblea Generale a New York. Gli Stati Uniti e l’Italia, tra altri, ancora non riconoscono ufficialmente lo Stato di Palestina. Gli Stati Uniti hanno anche utilizzato il loro veto al Consiglio di Sicurezza sull’adesione piena della Palestina all’ONU. “All’arrivo – scrive Palazzo Chigi – il Presidente Meloni e la delegazione italiana sono stati accolti dal Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, Maurizio Massari, dall’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Marco Peronaci, e dal Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele”. Domani, martedì 23 settembre, il Presidente Meloni assisterà al dibattito di Alto Livello presso il Palazzo di Vetro. Sono previsti gli interventi del Segretario Generale delle Nazioni Unite, del Presidente dell’Assemblea Generale, del Presidente della Repubblica Federativa del Brasile e del Presidente degli Stati Uniti d’America, seguiti da quelli dei Capi di Stato e di Governo. Mercoledì 24 settembre, alle ore 20.00, il Presidente del Consiglio terrà il proprio discorso al dibattito di Alto Livello, in lingua italiana. “Durante le giornate di martedì e mercoledì – annuncia Palazzo Chigi – sono in programma diversi incontri bilaterali con leader internazionali”. “Siamo pienamente convinti che la strada verso la pace sia ancora percorribile. Come disse Papa Leone XIV, non possiamo abbandonare la speranza di pace. La soluzione dei due Stati, con la coesistenza pacifica di palestinesi e israeliani, è l’unica soluzione praticabile per garantire un futuro di pace e prosperità in Medio Oriente”. Così il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, intervenendo alla “Conferenza sui due Stati” in corso all’Onu. “Per raggiungere questo obiettivo – dice Tajani – è fondamentale ottenere il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il ripristino del pieno accesso umanitario. Dall’inizio del conflitto, l’Italia ha fornito migliaia di tonnellate di aiuti alla popolazione palestinese. Ringrazio in particolare la Giordania, l’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti e tutti i partner regionali che hanno collaborato a questo sforzo cruciale. Abbiamo anche organizzato evacuazioni mediche per curare in Italia centinaia di bambini palestinesi. Sappiamo che questo non è sufficiente. Dobbiamo interrompere il ciclo di violenza”. “La situazione umanitaria a Gaza è catastrofica. La nostra posizione è chiara: l’Italia è contraria all’occupazione della Striscia di Gaza e a qualsiasi idea di trasferimento della sua popolazione”. Allo stesso modo – ricorda Tajani – l’Italia ha condannato gli attacchi contro Doha che “hanno danneggiato la sovranità di un Paese amico che si è adoperato per fermare la guerra a Gaza” e incoraggia Doha “a proseguire nel cruciale sforzo di mediazione, insieme all’Egitto e agli Stati Uniti, per raggiungere un cessate il fuoco”. “Deploriamo la decisione del governo israeliano di espandere gli insediamenti in Cisgiordania” e “condanniamo inoltre con la massima fermezza i recenti attacchi terroristici compiuti da Hamas contro la popolazione civile israeliana a Gerusalemme”, afferma ancora Tajani.
Onu, Parigi riconosce la Palestina. Hamas: “Metà ostaggi liberi per 60 giorni di tregua”
