lunedì, Novembre 17, 2025

Mattarella ricorda Siani: “Uccidere i giornalisti è uccidere le nostre libertà”

“Giancarlo Siani venne barbaramente ucciso da killer della camorra perché aveva acceso la luce sulle attività criminali dei clan, svelato i loro conflitti interni, le viltà che li caratterizzano. Sono trascorsi quarant’anni da quell’agguato. La sua testimonianza vive nella società che rifiuta l’oppressione delle mafie e dei gruppi di criminalità organizzata e tra i suoi colleghi giornalisti fedeli all’etica della professione e impegnati ogni giorno in una funzione cruciale per la libertà della convivenza civile. Quel feroce assassinio è parte incancellabile della storia e della memoria della Repubblica”. Così scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando il giornalista ucciso il 23 settembre 1985 dalla camorra. “Lo animava un forte senso di giustizia sociale che si nutriva di legalità. Il suo impegno di cronista ne Il Mattino e nelle altre testate con cui ha collaborato era strettamente legato a valori di umanità e di civismo”, aggiunge il Capo dello Stato. “Ricordare il sacrificio della vita di Siani porta inevitabilmente alla mente i numerosi giornalisti morti perché colpevoli di testimoniare la verità, di raccontare le violazioni del diritto, le aggressioni, le guerre, lo sterminio senza pietà. L’assassinio dei giornalisti è un assassinio delle nostre libertà, di una parte di noi a cui la comunità non intende rinunciare”. Così il presidente dellaRepubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione nella qualericorda come “Giancarlo Siani venne barbaramente ucciso dakiller della camorra perché aveva acceso la luce sulle attivitàcriminali dei clan, svelato i loro conflitti interni, le viltàche li caratterizzano”.

Articoli correlati

Ultimi articoli