mercoledì, Settembre 24, 2025

Meloni: “Riconoscimento della Palestina solo dopo il rilascio degli ostaggi e stop a Hamas”

Una mossa a sorpresa dalla premier Giorgia Meloni, che dal Palazzo di Vetro di New York, a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu, annuncia la presentazione di una mozione di maggioranza per il riconoscimento della Palestina, ma a condizioni ben precise: la liberazione immediata di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e l’esclusione definitiva dell’organizzazione da ogni ruolo di governo nella Striscia di Gaza. Un’iniziativa che giunge alla vigilia del suo atteso intervento in aula e che punta a smorzare la crescente pressione diplomatica e politica sull’Italia, sempre più isolata in Europa dopo i riconoscimenti formali arrivati anche da Francia e San Marino. Meloni ha spiegato la linea dell’esecutivo: «Il riconoscimento della Palestina senza uno Stato che abbia i requisiti di sovranità non risolve il problema, non porta risultati tangibili. Capisco che possa essere uno strumento di pressione politica, ma la pressione deve essere esercitata su Hamas, che ha iniziato questa guerra e impedisce che finisca rifiutando di liberare gli ostaggi». Il testo, che sarà discusso in Parlamento nei prossimi giorni, sfida apertamente le opposizioni a trovare una posizione unitaria. «Spero – ha detto Meloni – che un’iniziativa del genere possa avere consenso bipartisan. Non lo avrà da Hamas o dagli estremisti islamisti, ma dovrebbe trovarlo tra le persone di buon senso». Da Palazzo Chigi arriva il pieno sostegno alla premier: il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari parla di «scelta di serietà» e invita il Parlamento a un voto compatto. Sulla stessa linea i vicepremier Tajani e Salvini, che bollano come “regalo ai terroristi” ogni ipotesi di riconoscimento senza condizioni. Durissima invece la reazione dell’opposizione. La segretaria del Pd, Elly Schlein, accusa Meloni di «perdere tempo e credibilità» e le chiede di smettere con i «giochi di prestigio» e di seguire l’esempio dei Paesi europei che hanno già riconosciuto la Palestina. Ancora più netto Giuseppe Conte, leader del M5s: «O lo fai o non lo fai. Continuare a rinviare significa stare al fianco di Netanyahu e ignorare il dramma di un popolo che rischia di sparire». Intanto Meloni prosegue la sua agenda di incontri bilaterali con i leader del Medio Oriente, in una giornata che si preannuncia cruciale per la posizione diplomatica italiana in seno alle Nazioni Unite.

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