mercoledì, Settembre 24, 2025

Seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina nel carcere romano di Rebibbia

L’Inno d’Italia ad aprire, come da cerimoniale, l’Assemblea Capitolina. L’assise, dove si decide la vita dei cittadini, in seduta straordinaria nel carcere più grande di Roma: Rebibbia. Le difficoltà di accesso alle cure, i tanti suicidi – gli ultimi due proprio nel penitenziario sulla Tiburtina – il sovraffollamento. E su questo tema, la Garante dei detenuti di Roma, Valentina Calderone, invoca amnistia e indulto. “Non sono una resa dello Stato”, sottolinea. “No ai cosiddetti provvedimenti deflattivi, le priorità sono altre”, dice Maurizio Politi, consigliere della Lega. Sette ordini del giorno votati all’unanimità: sociale, salute, lavoro, formazione, trasporti, quelli che mancano nei giorni in cui ci sono i colloqui, racconta una detenuta. Istanze arrivate proprio dagli incontri con chi è dietro le sbarre. “Una volta scontata la pena, bisogna dare una seconda opportunità di vita a chi ha sbagliato” la dichiarazione della Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli. “Anche noi siamo cittadini romani”, l’applauso più fragoroso lo strappa alla platea Gianni Alemanno che, a Rebibbia, deve scontare ancora 9 mesi. “Si investa sulle carceri, si faccia rieducazione, solo così si abbatte il rischio di recidiva e si garantisce la sicurezza dei cittadini”, dice Alemanno. Intervento apprezzato dallo stesso Gualtieri. “Nessuna condanna può spegnere la speranza” le parole dell’attuale Sindaco di Roma che cita Papa Francesco. “Il Governo faccia di più contro il sovraffollamento, non serve introdurre nuovi reati”, la dichiarazione di Gualtieri.

Articoli correlati

Ultimi articoli