sabato, Settembre 27, 2025

Ex cementificio Cerrano, la lista civica “Il Paese che Vorrei” solleva dubbi su sicurezza idrogeologica e benefici per la città

La lista civica “Il Paese che Vorrei” interviene con una nota critica sul progetto di riqualificazione dell’ex cementificio Cerrano, che prevede la realizzazione di un albergo a cinque stelle e di una sala polivalente da destinare al Comune. Secondo il direttivo della lista, sebbene il restauro del complesso architettonico e la valorizzazione dell’area siano opere da tempo attese, permangono serie preoccupazioni legate alla sicurezza idrogeologica. L’area in questione coincide con il bacino d’esondazione del fosso di S. Maria Morgana, che attraversa l’Aurelia fino al Porticciolo, e in passato ha già registrato allagamenti significativi, come nel 1981. La tombatura del fosso, inoltre, ha subito crolli parziali mai ripristinati, aumentando il rischio in caso di eventi meteorici intensi. Durante la presentazione del progetto l’8 settembre nella sala Caratelli, l’architetto Paolo Desideri ha illustrato la costruzione di una “virgola allungata” di quattro piani dietro l’ex cementificio, destinata all’albergo, mentre l’edificio storico verrebbe convertito in sede dei servizi dell’hotel: reception, ristorante, terme e beauty farm. Nonostante il rispetto dei vincoli della Soprintendenza e del piano regolatore, la lista civica sottolinea l’obsolescenza del regolamento urbanistico del 1976, che ignora l’esistenza dei fossi e aumenta la complessità di gestione del rischio idraulico. Tra le criticità evidenziate, l’ipotetica creazione di “laghetti artificiali” per contenere le acque meteoriche, collegamenti diretti con il porto turistico e l’accesso alla spiaggia sotto il castello Odescalchi, attualmente abbandonata. La lista civica mette in dubbio la reale funzione pubblica di questi interventi, ritenendoli potenzialmente finalizzati a servitù private dell’albergo più che a beneficio della cittadinanza. “Chiediamo che la sicurezza idrogeologica venga messa al primo posto, sottoponendo le nuove cubature all’Autorità di Bacino – affermano dal direttivo – e che si chiarisca quale reale vantaggio porterà alla città, che già soffre problemi enormi di viabilità. Il passaggio sotterraneo fino al porticciolo e la spiaggia demaniale non possono diventare servitù private a scapito dei cittadini”.

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