Una vittoria simbolica, ma dal valore enorme per chi ha atteso per anni giustizia. La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato l’Italia a risarcire con 25mila euro Valentina Scuderoni, avvocato penalista di 43 anni di Ladispoli, vittima di anni di maltrattamenti psicologici e fisici da parte dell’ex compagno. La donna, tra il 2012 e il 2017, aveva denunciato una lunga serie di episodi: insulti, umiliazioni davanti al figlio, telecamere installate in casa senza consenso e persino un’aggressione fisica. Nonostante la gravità dei fatti, il procedimento penale si era concluso con l’assoluzione dell’uomo, lasciando Scuderoni e la sua famiglia in una condizione di frustrazione e amarezza. La sentenza di Strasburgo, pur non potendo riaprire il processo, rappresenta un riconoscimento importante: per la Corte, infatti, lo Stato italiano non ha garantito un’adeguata protezione alla donna e non ha saputo assicurare un giudizio equo e tempestivo. «È una decisione che restituisce dignità non solo a me ma a tutte le donne che subiscono e che troppo spesso non trovano giustizia», ha dichiarato Scuderoni, che oggi continua la sua attività di avvocato, impegnata nella tutela delle vittime di violenza domestica. Il caso, ora, potrebbe diventare un precedente significativo per altre donne che si trovano nella stessa situazione. L’auspicio, sottolineano le associazioni che si occupano di tutela delle vittime, è che questa decisione possa spingere le istituzioni italiane a rafforzare gli strumenti di protezione e ad accelerare i procedimenti giudiziari per i reati di maltrattamenti.
Ladispoli, la Corte di Strasburgo condanna l’Italia: 25mila euro a Valentina Scuderoni, vittima di maltrattamenti
