Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal Consorzio Lido dei Pini di Anzio contro Regione Lazio, Comune di Anzio e Agenzia del Demanio. Al centro della vicenda, una disputa pluriennale sui canoni di concessione demaniale e sull’addizionale regionale versati tra il 2007 e il 2015, relativi a un’area di circa 7.000 metri quadrati di litorale, utilizzata come stabilimento balneare dai consorziati. Il Consorzio contestava il calcolo dei canoni, sostenendo che fossero stati inclusi beni considerati come “pertinenze demaniali” che, a loro avviso, non sarebbero mai stati formalmente incamerati dallo Stato. Inoltre, nella causa veniva sollevata la questione dei valori OMI applicati: secondo i ricorrenti, per il bar-ristorante annesso allo stabilimento sarebbero stati utilizzati i parametri del settore commerciale invece di quelli del terziario, con un conseguente aumento degli importi dovuti. Il Tar, tuttavia, ha giudicato infondate le argomentazioni del Consorzio, confermando la legittimità delle modalità di calcolo adottate dalle amministrazioni competenti. Con questa sentenza, la lunga battaglia legale che ha visto contrapporsi il Consorzio Lido dei Pini e le istituzioni regionali e locali subisce un importante punto di svolta a favore di queste ultime.