giovedì, Ottobre 2, 2025

Tarquinia candidata Capitale Italiana della Cultura 2028: dossier presentato al MiC

In Italia, Tarquinia si candida ufficialmente a diventare Capitale Italiana della Cultura 2028. È stato depositato presso il Ministero della Cultura il dossier intitolato “La cultura è volo. Un territorio che genera futuro. Dall’eredità alla visione”, coordinato da Lorenza Fruci insieme a Sabina Angelucci, Luca Gufi e Federica Scala.

Un progetto che unisce storia e innovazione
Secondo il sindaco di Tarquinia, Francesco Sposetti, la candidatura rappresenta “un traguardo importante, raggiunto grazie a un progetto che intreccia storia, comunità, paesaggio e innovazione”. Il progetto prende le mosse dall’eredita culturale degli Etruschi, con il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia (Pact) e le sue necropoli, riconosciute Patrimonio UNESCO dal 2004, come punto di partenza. L’idea è di sviluppare un “volo lungo e trionfale” che valorizzi tutto il territorio circostante.

Una candidatura diffusa
La candidatura di Tarquinia coinvolge 12 comuni del Lazio: Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tarquinia e Tolfa,
associati nella DMO Etruskey, rete che mira a trasformare il patrimonio culturale e ambientale dell’Etruria Meridionale in una piattaforma di crescita sostenibile. L’obiettivo è far diventare comunità, territori e nuove generazioni protagonisti di un futuro innovativo e sostenibile.

Capitale della Cultura diffusa
Il progetto propone un modello di Capitale della Cultura Diffusa, superando la concentrazione degli eventi in un unico luogo. Le attività culturali, i progetti e le opportunità saranno distribuiti su tutto il territorio, trasformandolo in una destinazione culturale di rilievo internazionale a nord di Roma. “Elemento strategico della candidatura è la collaborazione tra pubblico e privato, che rafforza il sistema territoriale attraverso il coinvolgimento di istituzioni, imprese, associazioni e operatori culturali”, spiega Letizia Casuccio, presidente di DMO Etruskey.

Rete di supporto e sostenibilità
La candidatura è sostenuta da una solida rete di partner istituzionali, tra cui MiC, MIT e Regione Lazio, che puntano a creare un modello capace di integrare risorse, competenze e reti, garantendo la sostenibilità economica e organizzativa delle iniziative. La proposta mira a far emergere un territorio che, grazie a storia millenaria e innovazione, possa attrarre turisti, valorizzare le comunità locali e generare opportunità culturali e economiche.

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