venerdì, Ottobre 3, 2025

Ardea, la Cassazione dà ragione al Consorzio Colle Romito: legittime le cartelle esattoriali per la manutenzione stradale

Si chiude dopo anni di contenziosi il cosiddetto “caso Ardea”. Con cinque distinte pronunce depositate in questi giorni, la Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su un nodo che aveva generato dubbi e dispute giuridiche: i consorzi stradali hanno la facoltà di emettere cartelle di pagamento per il recupero dei contributi dovuti dagli utenti. Al centro delle sentenze il Consorzio Colle Romito di Ardea, che da tempo provvede alla manutenzione, gestione e sistemazione delle strade vicinali del comprensorio. Diversi residenti avevano impugnato le cartelle esattoriali inviate dal consorzio, ritenendole illegittime e sostenendo che l’unico soggetto titolato a riscuotere i contributi fosse il Comune di Ardea. La Suprema Corte ha respinto tale interpretazione, stabilendo in modo inequivocabile che i consorzi stradali, se riconosciuti e operativi, possono procedere autonomamente alla riscossione tramite iscrizione a ruolo. Una decisione che rafforza la posizione del Consorzio Colle Romito, ma che al tempo stesso segna un precedente importante a livello nazionale. Le cinque sentenze – tutte convergenti nello stesso orientamento – non solo legittimano le modalità di riscossione adottate, ma mettono fine a una querelle che aveva acceso lo scontro tra residenti e organi consortili. Per i cittadini del comprensorio, questo significa che i contributi richiesti resteranno dovuti e le cartelle già emesse trovano piena copertura giuridica. Per il Consorzio, invece, si tratta di un riconoscimento che consolida il suo ruolo nella gestione delle infrastrutture viarie locali. Un verdetto che, di fatto, chiude la partita e che rischia di avere ripercussioni anche in altri territori italiani dove realtà simili operano con le stesse modalità.

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