sabato, Ottobre 4, 2025

Di nuovo droni sull’aeroporto di Monaco: stop e poi riapre. Ieri 15 velivoli su base militare belga

I droni avvistati sull’aeroporto di Monaco di Baviera potrebbero essere stati un “messaggio d’amore” di Mosca per il Giorno dell’Unità tedesca? A crederci sarebbe plausibile, considerando che Putin dispone di agenti anche in Germania. Lo scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) in un articolo a firma Berthold Kohler, uno dei direttori responsabili del quotidiano tedesco. “Il Cremlino, con queste incursioni, non intende solo testare la capacità e la volontà dell’Occidente di difendersi; sa già che la difesa contro i droni è ancora insufficiente. Ma l’obiettivo di Putin è anche indebolire la determinazione europea a sostenere l’Ucraina. Se i Paesi europei devono costruire autonomamente sistemi di difesa aerea contro droni, missili e velivoli, risorse finanziarie e materiali vengono sottratte al sostegno alla difesa ucraina”, scrive Faz, aggiungendo che “le provocazioni di Putin colpiscono così sia le casse che le menti degli europei. L’obiettivo è seminare paura e terrore, nella speranza che aumentino le voci interne che suggeriscono di cedere l’Ucraina al Cremlino, in nome di Stalin”. “Mentre in passato il leader russo intimoriva soprattutto con minacce nucleari, oggi utilizza i droni, deridendo al contempo quella che definisce ‘militarizzazione isterica’ dei Paesi che minaccia e attacca. È il caso del detto ‘fate attenzione al ladro mentre grida al ladro’: il Cremlino continua a minacciare escalation ogni volta che l’Occidente fa qualcosa che lo danneggia”, prosegue l’articolo, invitando a “non cadere nella trappola” di Putin “quando minaccia di nuovo un’escalation, perché l’Occidente potrebbe fare qualcosa che gli fa male. Questo include la consegna di armi a lungo raggio (all’Ucraina), che a quanto pare persino Trump starebbe prendendo in considerazione”.
“Le operazioni di volo riprenderanno gradualmente a partire dalle 7:00” all’aeroporto di Monaco di Baviera: e’ la nuota aggiornata pubblicata sul sito dello scalo. “I passeggeri sono comunque invitati a consultare il sito web della propria compagnia aerea per informazioni prima di recarsi in aeroporto. Si verificheranno ritardi durante tutta la giornata”. Il presidente dell’Estonia, Alar Karis, ha rinviato al vaglio della Corte costituzionale un emendamento alla Legge sulle chiese e le congregazioni religiose, che mira a creare gli strumenti per mettere fuori legge l’attività della chiesa ortodossa russa del patriarcato di Mosca, per testarne la possibile incostituzionalità.
Secondo Karis, la norma, approvata dal Parlamento estone lo scorso 10 settembre, sarebbe in evidente contrasto con tre articoli della costituzione estone a causa della sua limitazione sproporzionata delle libertà di associazione e culto. “Gli strumenti legali per monitorare e frenare le operazioni di influenza del patriarcato di Mosca, che minano la sovranità e la democrazia in Estonia, esistono già. La legge attuale non solo consente, ma richiede un’ampia supervisione delle organizzazioni religiose – ha affermato il presidente -. Il codice penale definisce il tradimento come un crimine, che comprende anche le operazioni di influenza. Il problema non è la mancanza di mezzi legali, ma il loro uso limitato o insufficiente”. Karis ha in particolare criticato le parti degli emendamenti che vietano non solo i legami amministrativi ed economici, ma anche dottrinali con entità straniere ritenute pericolose per la stabilità dell’Estonia, tacciando i riferimenti alla dottrina di vacuità e indefinitezza e mettendo in guardia dalla possibile applicazione di analoghi principi per vietare l’attività di associazioni e partiti. Si tratta della terza volta che Karis respinge gli emendamenti alla Legge sulle chiese e le congregazioni religiose elaborati dal Parlamento. L’Amministrazione Usa prende “molto sul serio” le provocazioni russe contro gli alleati europei della Nato e la situazione viene “monitorata costantemente”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, aggiungendo che “il Consiglio per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca è in costante corrispondenza con i nostri alleati della Nato e anche il presidente parla con molti di loro”.

Articoli correlati

Ultimi articoli