sabato, Ottobre 4, 2025

Ladispoli, sit-in pro Palestina in piazza Rossellini: cresce la mobilitazione, disagi sui treni per Roma

Continuano anche sul litorale nord romano le mobilitazioni pro Palestina. Dopo il primo raduno dei giorni scorsi, piazza Rossellini a Ladispoli ha ospitato un nuovo presidio organizzato dal gruppo “Ladispoli Attiva”, in contemporanea con le manifestazioni che stanno nascendo in tutta Italia ed Europa. Nessun disagio in città, ma forti ripercussioni ieri sulla linea ferroviaria Roma–Civitavecchia, dove scioperi e proteste nella zona di Roma Termini, con alcuni manifestanti che hanno occupato i binari, hanno provocato ritardi e cancellazioni. Durante il sit-in in piazza Rossellini sono stati esposti striscioni, bandiere e cartelli, accompagnati da interventi per spiegare la situazione in Medio Oriente e chiedere un intervento internazionale per la popolazione palestinese.
“Hanno cercato di fermare la Global Sumud Flotilla, ma non possono fermare la speranza che porta con sé – scrivono gli attivisti – Ora tocca a noi, l’equipaggio di terra, raccogliere quel testimone. È il momento di essere presenza, di chiedere la fine del genocidio e l’apertura di un corridoio umanitario”. Una delegazione ladispolana ha partecipato ieri alla manifestazione in piazza dei 500, davanti alla stazione Termini, e sarà presente anche oggi al presidio di Porta San Paolo alle 14.30. Se da un lato cresce la convinzione che le piazze possano contribuire a tenere alta l’attenzione internazionale, dall’altro monta il malcontento di pendolari e lavoratori, costretti a rimodulare la giornata tra ritardi e treni soppressi.
“Il treno partito da Civitavecchia alle 8.42 ora è fermo da mezz’ora a Ladispoli perché a Termini non ci sono binari disponibili”, scrive un pendolare sul gruppo Facebook del comitato viaggiatori. Molti, impossibilitati a rientrare, hanno chiesto passaggi a familiari e amici. Un segnale di crescente tensione, dunque, tra attivismo e disagi quotidiani, con il litorale che si scopre sempre più coinvolto nel clima di protesta diffuso in tutto il Paese.

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