La pista ciclopedonale di Viale Mediterraneo continua a far discutere e il rapporto tra l’opera pubblica e i residenti di Campo di Mare sembra sempre più teso. Dopo la recente rimozione dei numerosi striscioni affissi dai cittadini contrari all’iniziativa, intervenuti dalla Polizia municipale per ordine dell’amministrazione, il clima di protesta non accenna a diminuire. «Viale Mediterraneo circuito di Formula Uno, parcheggi insicuri, sterrati e lontani da casa», recitavano alcuni dei messaggi esposti sulle recinzioni e sui cancelli delle abitazioni. Altri cartelli denunciavano: «Più multe, più furti, zero parcheggi: ma abbiamo la ciclabile» e «Dove metto la macchina? Ciclabile su due lati?». Frasi che sintetizzano il disagio dei residenti costretti a spostarsi anche 400-500 metri lontano dalle proprie abitazioni per trovare parcheggio, spesso in zone poco illuminate. «Non si tratta di una protesta fine a sé stessa – sottolinea Alessio Catoni, del consiglio cittadino di Cerenova-Campo di Mare – ma di persone che hanno inviato proposte migliorative all’amministrazione per conciliare la pista ciclopedonale con le esigenze dei residenti». Tra le soluzioni avanzate, la possibilità di parcheggiare le auto accanto ai cordoli, eventualmente riducendo la larghezza del marciapiede, come già avviene in altre località del litorale. Secondo Catoni, però, le istanze dei cittadini non hanno mai ricevuto risposta: «Gli abitanti hanno collocato striscioni per far sentire la propria voce, ma la Polizia locale ha intimato di rimuoverli per evitare sanzioni legate a un fantomatico articolo di legge. Questa classe politica che governa il Comune sembra non voler trovare soluzioni reali». Intanto, la pista ciclopedonale resta un punto di divisione tra le esigenze di mobilità sostenibile e il diritto dei residenti a un parcheggio sicuro e vicino alle proprie abitazioni, con un confronto che al momento appare ancora lontano dal trovare un compromesso.