«Basta falsità, nessun depotenziamento dei servizi sanitari». Così il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando, ha commentato la conferenza locale per la sanità organizzata questa mattina dall’Asl Roma 4, sottolineando il potenziamento dei servizi nel Distretto 2, che comprende Ladispoli e Cerveteri. Durante l’incontro, il direttore generale Rosaria Marino ha relazionato sullo stato di avanzamento dei lavori presso l’ospedale San Paolo di Civitavecchia e sui progetti finanziati dal Pnrr, spiegando le opere in corso per rafforzare le strutture e i servizi sanitari del territorio. «Non poteva esserci risposta migliore dell’Asl – ha dichiarato Grando – rispetto a chi continua a speculare politicamente sulla sanità, diffondendo informazioni lontane dai fatti. Questo comportamento genera un inutile allarmismo nella popolazione». Una stoccata che sembra riferirsi alla sindaca di Cerveteri, Elena Gubetti, che nei giorni scorsi aveva chiesto un incontro con il governatore Rocca per discutere la situazione dell’ex PIT. Il sindaco ha chiarito la situazione del presidio sanitario di via Aurelia: «Non ha subito alcun indebolimento. Al contrario, sta crescendo con la realizzazione di una Casa di comunità e di un Ospedale di comunità da 20 posti letto. Queste strutture permetteranno dimissioni protette, cure intermedie e supporto vicino al domicilio dei pazienti, rafforzando l’assistenza post-ospedaliera». Grando ha infine lanciato un appello sul tema più ampio della sanità locale: «Il bisogno primario per il litorale resta un vero ospedale con pronto soccorso. La competenza è della Regione Lazio, ma ho chiesto al presidente Rocca di valutare la possibilità di realizzarlo coinvolgendo anche fondi privati. Continueremo a tutelare al massimo la salute dei nostri concittadini». L’incontro di oggi segna dunque un punto fermo nella comunicazione istituzionale, con l’obiettivo di smentire voci di depotenziamento e rassicurare la popolazione sulla crescita dei servizi sanitari sul territorio.
Ladispoli, il sindaco Grando smentisce depotenziamento dei servizi sanitari: «Basta allarmismi»
