lunedì, Ottobre 6, 2025

500 droni e 50 missili sull’Ucraina, 5 morti. A Leopoli sfiorato un treno con 110 pacifisti italiani

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy in un videomessaggio ha criticato gli alleati per la mancanza di reazioni agli attacchi russi dopo che la Russia ha lanciato missili e droni sull’Ucraina in un grande attacco notturno, uccidendo almeno cinque persone e danneggiando le infrastrutture civili, compresi gli impianti energetici in numerose regioni: “È stato un attacco imponente. I russi non stanno nemmeno cercando di nascondere le loro vere intenzioni. La maggior parte degli obiettivi erano infrastrutture civili, infrastrutture ordinarie. Hanno colpito impianti energetici, imprese civili, magazzini che immagazzinavano beni civili. Hanno anche preso di mira infrastrutture logistiche, ferrovie vitali per le comunità locali e l’economia. Anche decine di edifici residenziali sono stati danneggiati. Purtroppo ci sono state vittime. Nella regione di Leopoli sono state uccise quattro persone, tra cui un bambino. Nella regione di Zaporizhzhia è stata uccisa una persona. Purtroppo, non c’è una risposta forte e adeguata da parte della comunità internazionale a ciò che sta accadendo: la costante escalation e la sfacciataggine di questi attacchi. Putin sta agendo in questo modo e sembra ridere delll’Occidente, del suo silenzio e della sua mancanza di azioni forti in risposta. La Russia ha respinto ogni proposta di porre fine alla guerra o anche solo di fermare gli attacchi. Sta palesemente cercando di distruggere le nostre infrastrutture civili, soprattutto ora, in vista dell’inverno: impianti di gas, centrali elettriche e sistemi di trasmissione. Nessuna reazione concreta da parte del mondo”. Mosca ha intensificato gli attacchi in particolare alla rete energetica ucraina e ai siti di produzione di gas nelle ultime settimane, con l’avvicinarsi del quarto inverno di guerra e il rallentamento degli sforzi diplomatici per porre fine ai combattimenti. Anche le infrastrutture civili sono state danneggiate nelle regioni di Ivano-Frankivsk, Vinnytsia, Chernihiv, Kherson, Kharkiv e Odessa, ha affermato il primo ministro Yulia Svyrydenko. Il ministero dell’Energia ucraino ha dichiarato che gli impianti energetici sono stati danneggiati a Zaporizhzhia e nella regione settentrionale di Chernihiv. La compagnia statale ucraina del gas e del petrolio Naftogaz ha affermato che la Russia ha colpito e danneggiato le infrastrutture del gas, ma non ha fornito ulteriori dettagli.La contraerea russa ha distrutto 251 droni ucraini durante la notte. Lo riporta il ministero della Difesa russo, secondo cui 40 droni sono stati intercettati in Crimea, 34 nel Kursk, 30 nella regione di Belgorod, 20 in quella di Nizhny Novgorod, 17 sul territorio della regione di Voronezh, 11 su quella di Krasnodar e otto sono stati abbattuti sui territori delle regioni di Bryansk e Tula, quattro sul territorio della regione di Ryazan, due droni sui territori delle regioni di Vladimir, Ivanovo, Kaluga, Tambov e Oryol, uno ciascuno sul territorio della regione di Lipetsk e sulla regione di Mosca. Altri 62 droni sono stati distrutti sulle acque del Mar Nero e cinque sulle acque del Mar d’Azov. Circa 40.000 residenti della regione di Belgorod sono rimasti senza elettricità dopo i bombardamenti ucraini sulle infrastrutture elettriche, “gravemente danneggiate”. Lo ha riferito il governatore Vyacheslav Gladkov su Telegram. “Abbiamo avuto significative interruzioni di corrente in sette comuni, quasi 40.000 persone oggi senza elettricità”, ha detto in un videomessaggio. Successivamente, il governatore ha segnalato ulteriori attacchi con droni. Due edifici hanno preso fuoco nel villaggio di Severny, nel distretto di Belgorod, ma l’incendio è stato contenuto. A Grayvoron, un drone ha sganciato esplosivi, danneggiando un edificio commerciale. Non ci sono stati feriti. Attorno al treno dei pacifisti italiani che si è trovato ad asssistere all’attacco russo nei pressi di Leopoli in Ucraina c’erano “pesanti e continue esplosioni, cielo illuminato a giorno, incendi e fumo e tantissimi colpi della contraerea”. Lo racconta Marco Bentivogli, ex segretario metalmeccanici Cisl e oggi Coordinatore di Base Italia, raggiunto telefonicamente dall’ANSA. “Gli attacchi sono iniziati a ovest di Kiev nell’Oblast di Zhytomyr e seguiti a Rivne e soprattutto a Leopoli”. Il treno si è fermato lì per 2 ore “ma siamo dovuti rimanere a bordo perché militari e personale del treno ritenevano più sicuro poter ripartire velocemente verso il confine”. Ora il gruppo è al sicuro, ha superato il confine polacco per tornare a casa e “stiamo tutti bene”. Il treno era di rientro della decima missione del Mean, in supporto del popolo  ucraino, con 110 attivisti di 35 associazioni (tra cui Azione Cattolica, Anci, Movi, Masci, Agesci, Base Italia, Fondazione Gariwo, Piccoli Comuni del Welcome, Reti della Carità, Progetto Sud, Ordine Francescano Secolare). “Perché eravamo a Kharkiv e questa notte abbiamo attraversato tutto il territorio da est a ovest”, ha spiegato, perchè è “in corso la decima missione del Mean dall’invasione russa del Febbraio 2022”.  “Abbiamo provato quello che si prova in Ucraina tutti i giorni, ovvero vivere sempre con il terrore addosso, di dovere fuggire, di vedere esplodere la tua casa. Noi stiamo bene, abbiamo solo assistito alle esplosioni a Leopoli”. Lo dice Angelo Moretti, presidente ed animatore del “Project Mean”, Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, raggiunto telefonicamente dall’ANSA. Moretti ora, con i 110 attivisti italiani è in Polonia, a Przemysl, subito dopo il confine ucraino. In serata faranno ritorno in Italia. Questa notte, dal treno che da Kiev li portava al confine polacco, gli italiani, arrivati in Ucraina per portare solidarietà e celebrare il Giubileo, hanno assistito dal treno alle esplosioni che hanno colpito Leopoli, con i droni e la risposta della contraerea. Il portavoce del Mean, Marcello Raimondi, tiene a precisare che gli italiani stanno bene e che non è accaduto loro niente: “Noi non siamo stati sfiorati da nessuna bomba, da nessun drone, eravamo alla stazione di Leopoli sul treno che ci portava da Kiev alla Polonia e mentre eravamo in partenza abbiamo visto una parte dell’attacco aereo significativo che ha colpito la città”. “E’ stata una missione giubilare, nel senso letterale del termine, con una parte religiosa piuttosto significativa e una parte laica che ci ha permesso di condividere con la società civile di Kharkiv, sotto attacco aereo, il desiderio di speranza e una forte volontà di continuare e a vivere e riscostruire”, conclude il portavoce. La paura c’è stata – prosegue Moretti – ma eravamo pronti all’idea che potesse accadere. Noi abbiamo voluto testimoniare con la nostra presenza la condizione di vita ingiusta in Ucraina che va fermata. L’Italia è a un giorno di viaggio, non siamo costretti solo a guardare a questa guerra”, dice il coordinatore del movimento che non è la prima volta che compie una missione nel Paese. Diverse le associazioni cattoliche presenti; al seguito della missione c’era anche il Sir, l’agenzia dei vescovi. “Ora bisogna mettere in piedi percorsi di futuro. Si pensa solo a difendersi ma bisogna anche pensare al futuro”, aggiunge Moretti riferendo che a Kharkiv la rete ha avuto modo di incontrare gli scout, e di ascoltare un concerto della Filarmonica, “segnale di una vita che vuole andare avanti”.

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