martedì, Ottobre 7, 2025

Campo di Mare, la ciclabile della discordia: proteste, striscioni rimossi e residenti esasperati

La pista ciclopedonale di Campo di Mare continua a far discutere. Quella che doveva essere un’opera pubblica per valorizzare la mobilità sostenibile e migliorare la vivibilità del litorale si è trasformata, per molti residenti, in una fonte di disagio quotidiano e tensione crescente. Nelle ultime settimane il clima si è ulteriormente inasprito, dopo l’intervento della Polizia locale che ha fatto rimuovere gli striscioni di protesta affissi dai cittadini lungo Viale Mediterraneo, cuore della contestazione. Le scritte parlavano chiaro: «Viale Mediterraneo circuito di Formula Uno, parcheggi insicuri, sterrati e lontani da casa» o ancora «Più multe, più furti, zero parcheggi: ma abbiamo la ciclabile». Frasi amare, che riassumono il malcontento di chi si sente ignorato dall’amministrazione comunale. «Non si tratta di una protesta fine a sé stessa – spiega Alessio Catoni, rappresentante del consiglio cittadino di Cerenova-Campo di Mare – ma di cittadini che hanno presentato proposte concrete per migliorare la situazione. Le abbiamo inviate al Comune tramite PEC, ma non abbiamo mai ricevuto una risposta». Il problema principale, secondo i residenti, riguarda la perdita dei parcheggi davanti alle abitazioni. Ora chi vive su Viale Mediterraneo deve lasciare l’auto in aree distanti anche 400 o 500 metri, spesso poco illuminate e non sicure. «Codice della strada alla mano – aggiunge Catoni – si potrebbe mantenere la ciclabile ma consentire la sosta delle auto accanto ai cordoli, riducendo leggermente il marciapiede. È una soluzione già adottata in altri comuni del litorale, ma qui sembra mancare la volontà politica di intervenire». La rimozione degli striscioni, ordinata dalla Polizia municipale per presunte violazioni al decoro urbano, ha esasperato ulteriormente gli animi. «Ci hanno intimato di toglierli entro poche ore, minacciando multe – raccontano alcuni residenti – ma non facevamo altro che esprimere civilmente il nostro disagio». La pista ciclopedonale, al momento, rimane com’è: un’infrastruttura incompiuta nel suo consenso, simbolo di una distanza sempre più profonda tra amministrazione e cittadini. In attesa che dal Comune arrivi una risposta, Campo di Mare continua a dividersi tra chi la ciclabile la difende come segno di modernità e chi la vive, ogni giorno, come l’emblema di una gestione distante dai bisogni reali del territorio.

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