Altri 161 attivisti della Global Sumud Flotilla, tra i quali 15 italiani, sono stati rilasciati nella giornata di ieri da Israele e atterrati ad Atene. Con il gruppo anche la svedese Greta Thunberg, che durante una conferenza stampa all’arrivo in aeroporto ha denunciato “maltrattamenti e abusi” subiti nelle prigioni di Tel Aviv, oltre alla “violazione del diritto internazionale impedendo che aiuti umanitari arrivassero a Gaza mentre si fanno morire di fame le persone”. Secondo quanto reso noto dal ministero degli Esteri israeliano, rimangono quindi ancora detenuti in Israele 138 dei 470 attivisti fermati durante l’abbordaggio delle 43 imbarcazioni della Flotilla tra mercoledì sera e giovedì mattina della scorsa settimana. Intanto dai media Usa arrivano nuove accuse al premier israeliano. Benjamin Netanyahu avrebbe infatti approvato direttamente le operazioni militari contro due imbarcazioni della Global Sumud Flotilla all’inizio di settembre. A rivelarlo è la Cbsnews citando due fonti dell’intelligence americane informate sui fatti, che affermano che le forze israeliana l’8 e il 9 settembre avrebbero lanciato da un sottomarino droni e sganciato ordigni incendiari sulle barche che erano ormeggiate all’esterno del porto tunisino di Sidi Bou Said. Gli ordigni incendiari colpirono, l’8 settembre, la Family e il 9 settembre l’Alma, in entrambi i casi le fiamme furono domate velocemente dagli equipaggi e non vi furono feriti. “C’è un genocidio in corso davanti i nostri occhi, un genocidio trasmesso in streaming in tutti i nostri telefoni. Nessuno ha il privilegio di dire che non sapeva quello che stava accadendo, nessuno in futuro potrà dire che non sapevamo: in base alla legge internazionale, gli Stati hanno l’obbligo legale di impedire e fermare un genocidio”, quanto detto intanto da Greta Thunberg parlando ai giornalisti appena arrivata ieri all’aeroporto di Atene insieme agli altri attivisti della Global Sumud Flotilla rilasciati da Israele. “Questo significa mettere fine alla complicità – ha continuato l’attivista svedese – applicare una vera pressione e mettere fine ai trasferimenti di armi. Noi non stiamo vedendo questo, non siamo vedendo neanche il minimo indispensabile da parte dei nostri governi’. Per questo, ha concluso, la Flotilla “ha agito quando i nostri governi non lo hanno fatto”. I 15 italiani della Flotilla che erano rimasti in Israele sono decollati ieri alla volta di Atene per poi rientrare in Italia. “Sono tutti in ottime condizioni fisiche. Ringrazio tutto il nostro personale per il grande lavoro di assistenza svolto, sono fiero di guidare il Ministero degli Esteri”., le parole con l’annuncio della partenza in un post su X del titolare della Farnesina, Antonio Tajani.
Flotilla, altri 161 attivisti espulsi da Israele. Media: “Netanyahu ordinò attacchi, droni da sottomarino”
