Cresce il livello di allerta in Europa dopo le nuove accuse di sconfinamento di droni e jet russi nei cieli di diversi Paesi dell’Unione. A lanciare l’allarme è stato il vice ministro degli Esteri di Mosca, Alexander Grushko, che ha denunciato una “pericolosa escalation perseguita dai Paesi europei” attraverso esercitazioni militari “sempre più aggressive” sul fianco orientale della Nato. L’allarme segue un episodio avvenuto a Oslo, dove alcuni voli sono stati ritardati o dirottati dopo che un pilota norvegese avrebbe avvistato droni in prossimità dell’aeroporto di Gardemoen. Sebbene le autorità non abbiano confermato la natura del velivolo, l’incidente ha alimentato ulteriormente il clima di tensione. “Il fenomeno dei droni è una grave minaccia alla nostra sicurezza”, ha dichiarato il cancelliere tedesco Friedrich Merz, aggiungendo che molti di questi dispositivi “potrebbero provenire dalla Russia”. Immediata la replica del Cremlino. Il portavoce Dmitry Peskov ha definito “infondate e indiscriminate” le accuse europee, parlando di una “vicenda quantomeno strana”. Intanto, i servizi segreti russi per l’estero (Svr) hanno accusato la Gran Bretagna di preparare una “vile provocazione” contro una nave in un porto europeo, allo scopo di incolpare Mosca e giustificare nuovi aiuti militari all’Ucraina. Sul fronte operativo, il ministero della Difesa russo ha riferito di aver intercettato 251 droni ucraini nella notte tra domenica e lunedì, 40 dei quali in Crimea e gli altri in varie regioni della Federazione e sul Mar Nero. Proprio in quest’area, nella città di Tuapse, un incendio ha colpito una raffineria, causando due feriti. In Belgorod, invece, due civili sono rimasti uccisi in un attacco missilistico ucraino. Parallelamente, la tensione cresce anche sul piano diplomatico. Dagli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump ha annunciato di aver “preso una decisione” sull’invio di missili Tomahawk in Ucraina, spiegando di voler “porre alcune domande” a Kiev sull’uso che ne verrà fatto, ma assicurando di “non aspettarsi un’escalation”. Nel frattempo, continuano i bombardamenti reciproci tra Russia e Ucraina: 116 droni russi sono stati lanciati verso obiettivi energetici ucraini, causando danni e vittime, tra cui una donna nella regione di Kherson. Il presidente Volodymyr Zelensky ha denunciato la “mancanza di risposte decise” da parte dell’Occidente, affermando che “nelle armi di Mosca sono presenti componenti di fabbricazione straniera”, provenienti da Paesi come Stati Uniti, Cina, Germania e Giappone. Un quadro che delinea un’Europa sempre più al centro di una crisi militare e diplomatica senza precedenti, in cui il rischio di escalation rimane altissimo.
Tensione alle stelle tra Russia, Europa e Stati Uniti: Mosca denuncia “provocazioni”, Trump annuncia l’invio di missili Tomahawk a Kiev
