Sono passati dieci anni esatti dalla tragica scomparsa di Daniele Bruni, l’ex portiere del Cerveteri che perse la vita in un incidente proprio davanti allo stadio “Enrico Galli”, dove si stava recando per una partita con la sua squadra. Un furgone lo travolse mentre attraversava la strada: un attimo fatale che spezzò la vita di un ragazzo perbene, umile e appassionato di calcio, lasciando un vuoto profondo nella comunità sportiva etrusca. A un decennio da quel drammatico giorno, il Cerveteri e i suoi tifosi si preparano a ricordarlo. Domenica 12 ottobre, in occasione della gara casalinga contro il Capranica, valida per il campionato di Promozione, la società, i compagni e la tifoseria renderanno omaggio a Daniele con un momento di raccoglimento e uno striscione commemorativo. «Vogliamo ricordarlo nel modo migliore – ha dichiarato il presidente del Cerveteri, Andrea Lupi –. Daniele era un ragazzo dai sani principi, sempre pronto ad aiutare tutti, con un amore autentico per il calcio e per la sua squadra». Anche la Gioventù Etrusca, gruppo del tifo organizzato, ha voluto rinnovare l’affetto con uno striscione dedicato a lui, simbolo di un legame che il tempo non ha scalfito. Daniele Bruni, che aveva scelto di continuare a giocare nonostante le categorie dilettantistiche “gli stessero strette”, rappresentava il volto genuino di uno sport fatto di passione, amicizia e sacrificio. Dieci anni dopo, Cerveteri lo ricorda non solo come un portiere, ma come un esempio di lealtà e di amore per il calcio, un giovane che continua a vivere nel cuore di chi lo ha conosciuto.