giovedì, Ottobre 9, 2025

Israele-Hamas, è tregua. Oggi la firma, “presto liberi gli ostaggi”

Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato di credere che gli ostaggi rientreranno in Israele lunedì. “Credo che gli ostaggi torneranno lunedì e che ci saranno anche i corpi di quelli morti”, ha dichiarato Trump in un’intervista a Fox News dopo l’annuncio dell’accordo tra Hamas e lo Stato ebraico. Delle 251 persone rapite nell’attacco del movimento islamista palestinese contro Israele il 7 ottobre 2023, 47 sono ancora in ostaggio a Gaza, ma 25 potrebbero essere morte secondo le stime israeliane. “Le famiglie accolgono la notizia della firma dell’accordo per il rientro di tutte le 48 persone rapite con trepidazione e apprensione. Si tratta di un progresso importante e significativo sulla strada del rientro di tutti, ma la nostra lotta non è ancora finita e non terminerà finché non sarà restituita l’ultima persona rapita. Il governo deve riunirsi e approvare l’accordo immediatamente”. Lo scrive in una nota il quartier generale delle famiglie degli ostaggi israeliani. “Le famiglie desiderano esprimere la loro profonda gratitudine al presidente degli Stati Uniti Donald Trump”, viene aggiunto. L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Yechiel Leiter, ha dichiarato alla Cnn che gli ostaggi ancora vivi tenuti prigionieri da Hamas saranno rilasciati domenica o lunedì, con un lasso di tempo di 72 ore per effettuare il rilascio a partire dalla riunione di oggi del governo per approvare l’elenco dei prigionieri palestinesi da rilasciare nell’accordo di pace.   Leiter afferma che Israele spera che il piano porti alla fine della guerra, ma ciò dipenderà da come verrà attuato. “Speriamo che conduca a una completa cessazione delle ostilità e alla ricostruzione di Gaza, per il bene dei cittadini di Gaza e per il bene di Israele”, afferma il diplomatico. “Ma è la prima fase, e dobbiamo vederla attuata completamente nei prossimi giorni”, sottolinea.   Leiter, il cui figlio maggiore è stato ucciso in guerra mentre prestava servizio nelle Idf, ha attribuito alla pressione militare israeliana il merito di aver portato Hamas al tavolo dei negoziati dopo due anni di conflitto. Il Presidente israeliano, Isaac Herzog, la definisce “una mattina di notizie storiche e importanti”. Ringrazia il primo ministro Benjamin Netanyahu, il team negoziale e i mediatori. Esprime inoltre i suoi “piu’ profondi ringraziamenti” al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la sua “incredibile leadership nel garantire la liberazione degli ostaggi, porre fine alla guerra e creare speranza per una nuova realta’ in Medio Oriente. Non c’e’ dubbio che meriti il Premio Nobel per la Pace per questo”.   Herzog afferma che se Trump visitera’ Israele nei prossimi giorni, “sara’ accolto con immenso rispetto, affetto e gratitudine dal popolo israeliano”. “Questo accordo portera’ momenti di indescrivibile sollievo alle care famiglie che non dormono da 733 giorni”, afferma Herzog. “Questo accordo offre un’opportunita’ di riparazione, di guarigione e di aprire un nuovo orizzonte di speranza per la nostra regione”. Le famiglie degli ostaggi israeliani a Gaza scrivono a Donald Trump per ringraziarlo per aver favorito l’accordo con Hamas e per chiedergli di poterlo incontrare personalmente in occasione della sua prossima visita nella regione. “Ci avete restituito quello che pensavamo di aver perso per  sempre – si legge nella lettera aperta del Forum delle famiglie degli ostaggi e delle persone scomparse – Ha mantenuto la sua promessa e per questo le nostre famiglie le saranno eternamente grate”. Il Forum propone che Trump tenga un discorso pubblico nella piazza degli ostaggi a Tel Aviv, sede del loro movimento, o di poterlo incontrare privatamente “o in qualsiasi altro luogo che si adatti al  suo programma”. Saremmo profondamente onorati se potesse incontrarci durante la sua  prossima visita in Israele. Le mogli, i figli, i genitori e i fratelli delle persone a cui ha cambiato la vita desiderano ringraziarla di  persona – scrivono – Abbiamo semplicemente bisogno dell’opportunità di guardarla negli occhi ed esprimere ciò che le parole da sole non  possono trasmettere appieno: che ci ha restituito le nostre famiglie  e, con loro, la nostra speranza”.Il presidente statunitense Donald Trump “probabilmente” nei prossimi giorni si recherà in Israele, come dichiarato dallo stesso tycoon ad Axios. Trump dovrebbe tenere un discorso al parlamento israeliano, la Knesset, in merito all’accordo di pace di Gaza. “Vogliono che tenga un discorso lì e lo farò sicuramente, se lo desiderano”, ha affermato il presidente Usa. “Indubbiamente è una bella notizia. La strada verso la pace è lunga ma bisogna cominciare in qualche modo. Questi gesti, soprattutto la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri, il parziale, almeno iniziale ritiro dell’esercito israeliano, danno quella fiducia necessaria per continuare”. Con queste parole rilasciate al Sir il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, commenta l’accordo sul cessate il fuoco tra Hamas e Israele siglato nella notte in Egitto.    “Questa prima fase ne aprira’ delle altre – aggiunge il patriarca – e creera’ un clima nuovo che aiutera’ anche nella distribuzione degli aiuti. Tornare alla normalita’, alla vita ordinaria non si potra’ ancora perche’ la situazione e’ disastrosa – conclude – ma e’ necessario cominciare a ripensarla”.

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