A Cerveteri, l’opposizione al Comune compie un passo significativo verso la presentazione della mozione di sfiducia alla sindaca Elena Gubetti, ma non senza dissensi interni. L’unico consigliere a non sottoscrivere la richiesta è Nicolò Accardo, esponente di Noi Moderati, con una lunga carriera politica iniziata negli anni ’80 proprio a Cerveteri, dove ricoprì il ruolo di consigliere comunale. Accardo ha motivato la sua scelta spiegando di non condividere le ragioni dei suoi colleghi: «Una mossa strumentale che non mi convince affatto – ha dichiarato – non vedo motivazioni valide nell’affrontare questo percorso, che a mio avviso potrà sortire effetti negativi. Ci sono troppi sciacalli, è un’azione che non persegue il bene della città, ma motivi legati a personalismi. Perciò questa è la mia risposta». Gli undici consiglieri che hanno firmato la sfiducia appartengono principalmente al centrodestra – Gianluca Paolacci, Lamberto Ramazzotti, Salvatore Orsomando, Wilma Pavin, Emanuele Vecchiotti, Luca Piergentili, Luigino Bucchi e Alessandro Fondate – e ai gruppi Anno Zero e Città Futura, rappresentati da Federico Salamone, Laura Mundula e Alessio Vito Lasorella, usciti dalla maggioranza. La mozione sarà ufficialmente presentata nel prossimo consiglio comunale, con l’obiettivo di chiedere alla sindaca di abbandonare la poltrona di palazzo del Granarone. Al momento, però, i numeri non sono sufficienti: per far approvare la sfiducia servono 13 alzate di mano, quindi due in più rispetto alle firme raccolte. La sindaca Gubetti ha scelto di non replicare pubblicamente, attendendo l’assise cittadina prevista per la fine di ottobre, quando il dibattito entrerà nel vivo. La vicenda mette in luce tensioni interne all’opposizione e sottolinea il ruolo di Accardo come voce critica e autonoma, mentre la città segue con attenzione le prossime mosse politiche che potrebbero influenzare l’equilibrio del Consiglio comunale.
