Un atto rimasto senza risposta e un giudizio andato avanti senza la presenza del Comune. Così l’amministrazione di Ardea si trova oggi a dover pagare oltre 81.600 euro a Banca Farmafactoring, in seguito a una sentenza del Tribunale Civile di Velletri che ha accolto integralmente le richieste della società creditrice. La vicenda affonda le radici nel 2020, quando la banca – subentrata a Hera Comm Srl per un credito legato a forniture di energia elettrica intestate al Comune – aveva notificato all’Ente un atto di citazione. L’atto, inviato all’ufficio competente nel novembre 2020, non ha però ricevuto alcuna risposta. Il procedimento giudiziario è quindi proseguito senza che il Comune si costituisse in giudizio, lasciando di fatto campo libero alla controparte. Nel 2022 è arrivata la sentenza del Tribunale di Velletri, che ha riconosciuto l’intero importo richiesto da Banca Farmafactoring, comprensivo delle somme dovute per le forniture, interessi di mora, spese legali e altri oneri accessori. Nonostante il pronunciamento risalga a tre anni fa, l’amministrazione comunale ha ricevuto la notifica della sentenza soltanto nel 2025, trovandosi così oggi nella condizione di dover saldare una somma complessiva di oltre 81.600 euro. Di questa cifra, quasi 5mila euro riguardano le spese legali sostenute dalla banca durante il contenzioso. Il debito, ormai divenuto esecutivo, è stato riconosciuto come debito fuori bilancio nel corso dell’ultimo consiglio comunale, in modo da procedere al pagamento e regolarizzare la posizione contabile. Un caso che riaccende i riflettori sulle criticità nella gestione delle pratiche legali dell’Ente, e che rischia di pesare ancora una volta sulle già delicate finanze comunali di Ardea.






