martedì, Novembre 4, 2025

La retromarcia di Acea

Nuovo capitolo nella vicenda dei pozzi Laurentino e Pescarella, fondamentali per l’approvvigionamento idrico di Ardea e Pomezia. Secondo il consigliere comunale Luca Vita, il cambio di rotta della Regione Lazio sarebbe avvenuto dopo una relazione di Acea, nella quale si suggeriva di non considerare più necessaria la salvaguardia dei pozzi, privilegiando invece l’utilizzo dei laghi di Albano come fonte d’acqua. «Archiviando quella proposta – ha sottolineato Vita – la Regione ha creato un vulnus significativo. Città Metropolitana ha potuto modificare le aree ritenute idonee per impianti ad alto impatto ambientale, e guarda caso è stata tagliata fuori proprio la zona in cui sorgerà il termovalorizzatore di Santa Palomba». Il consigliere ha messo in luce come questa decisione possa avere effetti concreti sulla tutela ambientale del territorio: la rimozione della protezione attorno ai pozzi, infatti, consente di localizzare impianti che in passato sarebbero stati considerati incompatibili con la salvaguardia delle falde. Tra questi, oltre al termovalorizzatore, potrebbero rientrare altre strutture industriali ad alto impatto ambientale. «Sembra di trovarci in una fase in cui, tra le righe, gli uffici competenti della Regione e di Città Metropolitana, pur con colori politici diversi, stanno facendo terreno fertile per favorire il percorso del commissario ad acta, che spinge per la costruzione del termovalorizzatore», ha aggiunto Vita, lanciando un monito sulle implicazioni ambientali e sulla sicurezza idrica dei comuni interessati. La vicenda conferma la crescente tensione tra amministrazioni locali e enti sovracomunali, mentre i cittadini continuano a seguire con preoccupazione l’evoluzione delle decisioni che riguardano acqua potabile, tutela delle falde e impatto ambientale sul litorale sud della Capitale.

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