La Regione Lazio ha archiviato la proposta di salvaguardia del Campo pozzi Laurentino e Pescarella, avviata nel 2013 anche su sollecitazione del Comune di Ardea. La decisione è contenuta nella determinazione dirigenziale del 20 marzo scorso, che ha posto fine all’iter volto a inserire le aree attraversate dalle falde che alimentano i due pozzi in una mappa regionale di zone protette, con l’obiettivo di prevenire contaminazioni e garantire la sicurezza idrica della zona. «Si tratta di due pozzi fondamentali per l’approvvigionamento idrico del nostro territorio – commenta il consigliere Luca Vita – che in passato hanno già subito gravi problemi di inquinamento legati ad attività industriali nell’area di Pomezia. Proprio per questo era stato avviato un percorso di salvaguardia, necessario per tutelare le nostre falde e assicurare acqua pulita ai cittadini». Il tema ha suscitato anche la reazione del consigliere Niko Martinelli, che ha reso nota un’ulteriore criticità: «ACEA ha depositato un piano in Regione Lazio in cui si indica che l’acqua destinata ad Ardea e Pomezia non dovrà più provenire dai pozzi Laurentino e Pescarella, ma dal Lago Albano». La decisione regionale rischia di avere impatti significativi sulla gestione idrica del territorio, con possibili ripercussioni sui costi e sulla qualità dell’acqua fornita ai residenti. I consiglieri comunali hanno già annunciato di voler monitorare da vicino la situazione e di valutare eventuali iniziative politiche e amministrative per garantire la tutela delle risorse idriche locali, ritenute strategiche per la sicurezza e la salute della popolazione. La vicenda riaccende il dibattito sulla protezione delle falde e sulla gestione sostenibile dell’acqua nei comuni del litorale sud della Capitale, confermando la preoccupazione di cittadini e istituzioni locali per la salvaguardia di una risorsa essenziale e strategica.






