lunedì, Novembre 17, 2025

Domani a Padova i funerali di Stato dei 3 carabinieri. Ai fratelli Ramponi l’accusa di strage

I funerali di Stato dei tre carabinieri deceduti nell’esplosione di un casolare a Castel d’Azzano (Verona) si celebreranno venerdì alla Basilica di Santa Giustina di Padova. La camera ardente del brigadiere capo Valerio Daprà, 56 anni, del carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni, e del luogotenente Marco Piffari, 56 anni, sarà allestita al comando della Legione Veneto dei Carabinieri. I funerali si celebreranno a Padova perché i carabinieri deceduti erano in servizio tra Padova e Mestre. Pur essendo morti a Castel d’Azzano (provincia di Verona), il loro legame professionale e territoriale è con Padova, dove prestavano servizio. Il procuratore capo di Verona Raffaele Tito ha ipotizzato il reato di strage nei confronti dei tre fratelli Ramponi che per, evitare uno sgombero, ieri hanno fatto esplodere la loro abitazione di Castel D’Azzano (Verona) provocando la morte di tre carabinieri. Intanto si apprende che i funerali di Stato saranno celebrati nella Basilica di Santa Giustina a Padova, non appena sara’ conclusi gli esami autoptici sui corpi dei tre militari. “Ci saranno funerali di Stato, tornerò per i funerali di Stato e a visitare i feriti”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, all’uscita dall’ospedale di Borgo Trento a Verona dove ha visitato alcuni dei feriti nell’esplosione di Castel d’Azzano. Non è ancora stata stabilita la data: “Non dipende da me, dipende dall’autopsia, dalla magistratura”.   Crosetto ha incontrato i familiari: “Si possono solo abbracciare, capiamo ciascuno di noi per aver vissuto un proprio dolore cosa possano vivere loro, ma il senso dell’ingiustizia di persone che muoiono in questo modo è difficile da colmare con qualunque parola. Dico sempre che le forze armate sono una famiglia ed è come perdere un pezzo di questa famiglia. Abbiamo persone che sono arrivate, preparate, uno avrebbe dovuto andare in Libano nelle prossime settimane, poi concludere la sua vita dopo aver servito 40 anni il Paese”. “Penso a tre ragazzi, tre carabinieri morti delle forze speciali, prima si e’ scelto di ricordarli. Ma spero che l’assemblea di stasera, che siamo così tanti, magari si trasferisca venerdi’ alle 16 per dare l’ultimo saluto a dei servitori dello Stato che hanno perso vita perche’ uccisi da quei disgraziati”. L’ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia ricordando i tre carabinieri morti ieri a Castel d’Azzano e precisando che alle esequie che saranno celebrate a Padova ci sarà anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le condizioni dei tre pazienti ricoverati all’ospedale di Borgo Trento (Verona), i più gravi tra i feriti nello scoppio di Castel d’Azzano, restano stazionarie. Nel pomeriggio è stata sciolta la prognosi per il militare ricoverato al Centro grandi ustionati. Restano invece riservate le prognosi per le altre due persone nelle Terapie intensive. Per tutti e tre, i problemi maggiori derivano dagli esiti dello scoppio che ha provocato ustioni profonde ma fortunatamente non così estese da generare un pericolo per la vita. La donna che ha provocato la deflagrazione, Maria Luisa Ramponi, resta la più grave dei tre. E’ intubata e si prosegue nel supporto farmacologico e respiratorio. Si svolgerà domani davanti al Gipdel Tribunale l’interrogatorio di garanzia dei fratelli Ramponi, accusati di strage per l’esplosione del loro casolare di Castel D’Azzano (Verona) con la conseguente morte di tre carabinieri e il ferimento di 27 persone. Nel primo pomeriggio la Procura della repubblica trasmetterà all’ufficio del Gip il fascicolo con gli elementi d’indagine finora raccolti. A essi si aggiungeranno gli esiti dell’autopsia, che sarà conferita nel tardo pomeriggio e che verrà eseguita domani. Mentre i fratelli Franco e Dino sono in grado di presentarsi in tribunale, Maria Luisa è invece ancora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale, intubata, per cui l’audizione potrebbe slittare. 

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