Al quartier generale della NATO si è svolta la riunione del Gruppo di contatto per l’Ucraina, dove il segretario americano “alla Guerra”, come l’ha rinominata il governo Trump – Pete Hegseth non ha risparmiato toni franchi e diretti ai suoi omologhi. “Gli alleati ripetono spesso che la sicurezza dell’Ucraina è sinonimo di sicurezza europea. Bene, allora è il momento per tutti i Paesi della NATO di trasformare le parole in azione, sotto forma di investimenti concreti. Tutti i Paesi attorno a questo tavolo, senza scrocconi o approfittatori [free riders]”, ha affermato Hegseth. Il segretario ha lodato l’impegno di diverse nazioni per l’iniziativa PURL (acronimo di Prioritised Ukraine Requirements List, Lista dei requisiti prioritari per l’Ucraina), che “invia un segnale straordinario al mondo sulla nostra determinazione”. Ha citato in particolare Germania e Polonia per i loro sforzi nel rispettare l’impegno del 5% di spesa per la difesa, insieme ai Paesi baltici e nordici. Hegseth ha concluso esortando: “Tutti i Paesi devono trasformare gli obiettivi in armi, gli impegni in capacità e le promesse in potenza”. L’iniziativa PURL prevede che gli europei e il Canada finanzino le forniture di armi statunitensi destinate a Kiev. Finora sono stati approvati quattro pacchetti da 500 milioni di euro ciascuno, grazie all’impegno di sei Paesi, con altri attesi a breve. Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha spiegato che “siamo partiti con sei, ora metà degli alleati ha annunciato la propria adesione”, con Germania e Canada in testa, seguiti dal blocco nordico e baltico.Cresce intanto la pressione sui Paesi del Sud Europa, ancora assenti dall’iniziativa, così come sul Regno Unito. In particolare, il presidente americano Donald Trump ha minacciato la Spagna con nuovi dazi a causa del mancato raggiungimento dell’obiettivo del 5% del Pil in spesa per la difesa, mossa alla quale la Commissione europea ha già fatto sapere che risponderà in caso di azione contro uno Stato membro. Nel frattempo, Hegseth ha ribadito la convinzione che “Trump è l’unica speranza di fermare questa guerra, come ha già fatto in Medio Oriente”. Ha aggiunto che “se questa guerra non si ferma, gli Stati Uniti sono pronti a esercitare pressioni di una portata che solo gli Stati Uniti sono in grado di fare”. Gli alleati europei della NATO, da parte loro, continuano a interrogarsi su come reagire alle prove di forza russe. Rutte ha sottolineato che “non serve abbattere ogni aereo russo che viola lo spazio NATO”, ma che “si possono accompagnare gentilmente fuori, come hanno fatto i piloti italiani in Estonia”. I Paesi baltici, guidati dalla Lituania, hanno però ricordato che “in cielo non c’è molto tempo per i negoziati” e che il mandato è chiaro. Rutte ha infine rassicurato: “Se gli aerei rappresentano una minaccia, i nostri militari hanno l’autorità per farla cessare immediatamente. E sapete cosa intendo”. “Quest’anno la Germania sta supportando l’Ucraina con circa 9 miliardi di euro e continueremo a sostenere questo livello. Stiamo attualmente preparando un pacchetto del valore di 2 miliardi di euro. Conterrà sistemi di difesa missilistica, tecnologia radar all’avanguardia e munizioni”. Lo ha dichiarato il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius, in conferenza stampa al termine della riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina. “Partecipiamo anche, naturalmente, a Purl, l’elenco delle esigenze prioritarie per l’Ucraina con un investimento di 500 milioni di dollari. La difesa aerea e’ al centro del nostro supporto, ed e’ stata presente fin dall’inizio della guerra. Continueremo quindi a investire nelle misure di difesa aerea e antidroni dell’Ucraina e, con la nostra azione costante nelle iniziative di difesa aerea, invitiamo i nostri partner a sostenere progetti nel settore della difesa aerea”, ha spiegato. “Chiaramente, l’industria della difesa ucraina e’ potente e innovativa. Vale la pena investire e contribuiremo a trasformare gli sviluppi creativi in realta’ e a utilizzare correttamente le capacita’ esistenti. La Germania sta stanziando 400 milioni di euro per l’acquisto di droni a lungo raggio. Questo aiuta l’Ucraina a colpire risorse logistiche russe oltre la linea del fronte”, ha aggiunto.
Nato e Ue discutono il “muro dei droni”. Armi Usa a Kiev, Hegseth: “Paghino tutti, basta scrocconi”






