“Ci sono quattro-cinque tracce importanti che però per coincidenza alla fine riconducono sempre agli stessi ambiti. Sono cose molto complesse da provare. Io sto presentando denunce su minacce ricevute dal 2021, quattro in particolare quelle più pesanti. Da quello che so al momento sono tutti fascicoli contro ignoti”. Lo afferma il giornalista Sigfrido Ranucci al termine dell’audizione svolta in Procura a Roma. Parlando degli attestati di solidarietà arrivati in queste ore anche dai vertici Rai, Ranucci ha sottolineato di aver “sentito in queste ore la vicinanza dei colleghi e degli amministratori”. “Credo che è dai tempi dell’attentato a Maurizio Costanzo che non accadeva una cosa del genere” ha concluso. “All’inizio molto ingenuamente ho pensato che fosse esplosa la bombola di gas della macchina, poi abbiamo visto che l’esplosione era davanti e presentava la presenza di un ordigno”. A raccontarlo è stato Sigfrido Ranucci, ospite stasera de ‘Il cavallo e la torre’ su Rai3. “Da giornalista – ha proseguito – la parte più stimolante è fare un’inchiesta su questo episodio, le dinamiche sono secondo me abbastanza significative”. Gli inquirenti “hanno scoperto all’istante – ha aggiunto – che era un ordigno rudimentale, presente un chilo di esplosivo, probabilmente polvere pirica” e “l’innesco era stato fatto in maniera temporanea, quindi fatto all’istante: questo significa chi lo ha fatto esplodere aveva presumibilmente monitorato il fatto che non c’era nessuno”, ma “il sottotitolo – ha osservato Ranucci – di tutta questa vicenda è che chi ha posto quell’ordigno conosce le mie abitudini, perché io mancavo da 4 giorni da casa e il fatto che avesse aspettato quel momento dopo 40 minuti che ero rientrato e che avesse posto la bomba proprio sotto il posto dove io passo sostanzialmente, significa che conosce le mie abitudini e ci dà il senso che può colpire in qualsiasi momento”. A chi gli ha chiesto perché stamane abbia parlato di “salto di qualità”, Ranucci ha risposto spiegando che “in questo ultimo anno, anno e mezzo, sono accaduti una serie di episodi, regolarmente denunciati all’Autorità giudiziaria: pedinamenti, minacce attraverso sms, e la scorta ha trovato proiettili di P38 nel cespuglio vicino a casa”. Quanto alla paura, “è un sentimento umano, è normale che ci sia, serve a salvare la vita tua e delle persone intorno. È stato bello sentire le dichiarazioni dei miei figli che hanno detto di essere orgogliosi di avere un padre del genere e io sono orgoglioso di loro”, ha concluso Ranucci, sottolineando che domenica 26 ottobre “tornerà il solito ‘Report'”. Un passante avrebbe visto un uomo incappucciato ieri sera a poca distanza dall’abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci, vicino a Pomezia. In base a quanto si apprende, l’uomo avrebbe raccontato agli inquirenti della presenza sospetta. In base ai primi risultati delle indagini, inoltre, non è escluso che chi ha posizionato l’ordigno rudimentale abbia seguito gli spostamenti del giornalista e il percorso seguito per rientrare nella villetta. Nelle vicinanza dell’abitazione è stata trovata una auto rubata. “È un atto gravissimo su cui indagheremo a fondo insieme alle forze dell’ordine. Spero si tratti di un episodio isolato che non ci faccia tornare ai tempi bui dell’attacco ai rappresentanti della stampa”. Così il procuratore di Roma Francesco Lo Voi dopo l’esplosione, avvenuta la scorsa notte, che ha distrutto l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, parcheggiata davanti casa a Campo Ascolano, comune di Pomezia, alle porte della Capitale.






