sabato, Novembre 22, 2025

Trump gela Zelensky, “la guerra finisca senza Tomahawk”. Il Presidente Usa: “I missili? Servono a noi”

“È un bene che il presidente Usa Donald Trump non abbia detto ‘no'” sulla consegna di missili Tomahawk a lungo raggio, “ma per oggi non ha detto neanche ‘sì'”. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista rilasciata a Nbc News dopo l’incontro con il leader Usa. Secondo Zelensky un esercito ucraino equipaggiato con missili Tomahawk sarebbe una vera preoccupazione per Putin. “Penso che Putin abbia paura che gli Stati Uniti ci consegnino i Tomahawk. E penso che sia davvero spaventato che li useremo”, ha detto. Un incontro “teso” in cui Donald Trump è stato “duro” nel dire chiaramente che al momento non è intenzionato a fornire, almeno per ora, i tomahawks all’Ucraina. A descrivere il dietro le quinte del faccia a faccia tra Trump e Zelensky è Axios. L’incontro si è concluso bruscamente dopo due ore e mezza. “Penso che abbiamo finito, vediamo cosa succede la prossima settimana”, ha detto Trump, riferendosi al suo prossimo faccia a faccia con Vladimir Putin a Budapest. 
Il presidente americano Donald Trump ha chiesto a russi e ucraini di fermarsi sulla linea del fronte in cui si trovano e di fare la pace. “L’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy è stato molto   interessante e cordiale, ma gli ho detto, come ho suggerito con forza anche al presidente (russo Vladimir) Putin, che è ora di smettere di uccidere e di raggiungere un accordo!”, ha scritto su Truth. “E’ stato   versato abbastanza sangue, i confini territoriali sono stati definiti dalla guerra e dal coraggio. Dovrebbero fermarsi dove sono. Lasciamo che entrambi rivendichino la vittoria, lasciamo che sia la storia a    decidere!”, ha proseguito. “Basta sparare, basta morte, basta spendere somme di denaro enormi e insostenibili. Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente. Migliaia di  persone vengono massacrate ogni settimana: basta, tornate a casa dalle vostre famiglie in pace”, ha insistito. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto certo che Donald Trump voglia far finire la guerra. “Ci fidiamo degli Stati Uniti. Ci fidiamo che il Presidente voglia far finire questa guerra”, ha detto dopo l’incontro con Trump alla Casa Bianca. Così come ha fatto per il Medio Oriente, “spero che gestirà questa situazione”, ha aggiunto. Il Presidente ucraino ha confermato che durante il suo incontro alla Casa Bianca con il Presidente Usa si è parlato di Tomahawk. “Abbiamo parlato anche di missili a lungo raggio, ovviamente, ma non farò dichiarazioni al riguardo perché abbiamo deciso di non parlarne” pubblicamente, ha spiegato in una conferenza stampa, perché “gli Usa non vogliono un’escalation”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso dell’incontro alla Casa Bianca, ha ribadito che Vladimir Putin “non è pronto per la pace”. La dichiarazione arriva mentre Donald Trump, al suo fianco, si dice convinto del contrario, sostenendo che il leader russo “voglia porre fine alla guerra”. I due presidenti hanno discusso a lungo della situazione sul campo e della possibilità di una soluzione diplomatica, in vista del vertice tra Trump e Putin previsto a Budapest nelle prossime settimane. La possibile fornitura di missili Tomahawk all’Ucraina è al momento congelata ma Washington spera che non ve ne sia bisogno: lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ricevendo alla Casa Bianca l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Uno dei motivi per cui vogliamo che questa guerra finisca è che non è facile per noi darvi un numero enorme di armi molto potenti.Speriamo che non ne abbiamo bisogno. Speriamo di riuscire a finire la guerra senza pensare ai Tomahawk”, ha proseguito.”Parleremo di Tomahawk e preferiremmo di gran lunga che non ne avessero bisogno. Preferiremmo di gran lunga che la guerra finisse, a dire il vero. Perché siamo qui per farla finire. Stiamo vendendo molti tipi diversi di armi, come sapete, all’Unione Europea. Non siamo qui per questo. Siamo qui per farla finire”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato  di aver incontrato a Washington alcuni rappresentanti dell’industria della difesa americana, tra cui il produttore dei sistemi antiaerei Patriot e dei missili Tomahawk che Kiev richiede per difendersi dagli attacchi russi. L’incontro precede un colloquio previsto per venerdì alla Casa Bianca tra Zelensky e il suo omologo americano Donald Trump, che il presidente ucraino sta cercando di convincere a fornire i Tomahawk. Il giorno prima, Donald Trump ha avuto una lunga conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin, il quale ha avvertito che una fornitura di missili Tomahawk “danneggerebbe notevolmente” le relazioni russo-americane e le prospettive di risoluzione del conflitto. Dopo questa telefonata, avviata dal Cremlino, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti non potevano “impoverire” le proprie riserve di Tomahawk. Tuttavia, secondo un alto funzionario ucraino, i produttori di armi americani avevano “bisogno di un segnale politico” per avviare le consegne a Kiev. Volodymyr Zelensky ha riferito di aver incontrato i rappresentanti del gruppo Raytheon, che produce i Patriot e i Tomahawk. “Abbiamo discusso della capacità produttiva di Raytheon, delle possibili vie di cooperazione per rafforzare la difesa antiaerea dell’Ucraina e le sue capacità a lungo raggio, nonché della prospettiva di una produzione congiunta ucraino-americana”, ha spiegato Zelensky su X. Questi missili consentirebbero all’esercito ucraino di colpire più in profondità in Russia, in un momento in cui Mosca, con l’arrivo dell’inverno, intensifica i suoi attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine. In un altro messaggio pubblicato su X, il presidente ucraino ha riferito di aver incontrato anche i rappresentanti del gruppo Lockheed Martin.”Ho illustrato le esigenze specifiche dell’Ucraina in materia di sistemi di difesa aerea e missili compatibili, nonché di aerei F-16″, ha aggiunto. Giovedì sono state introdotte interruzioni di corrente in tutta l’Ucraina per il secondo giorno consecutivo a causa dei danni causati dagli attacchi russi alle infrastrutture del Paese, secondo l’operatore della rete.
 

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