Il Louvre resta chiuso. Il museo più famoso di Parigi avrebbe dovuto riaprire dopo 24 ore dal furto avvenuto nella notte, almeno parzialmente, poi la notizia: il museo non apre le porte neanche oggi lunedì 21 ottobre. In centinaia, che attendevano in fila, restano delusi, costretti a rinunciare alla loro visita, invitati, infine a lasciare il piazzale. Ci hanno provato, prima, infatti, arriva l’annuncio che l’apertura sarebbe stata ritardata, poi annullata definitivamente. All’indomani del colpo che resterà nella storia, è caccia al ladro. La polizia è sulle tracce dei quattro malviventi fuggiti con otto “gioielli della corona di Francia”. In cima ai sospetti per il furto con bottino dal valore inestimabile compiuto in pieno giorno nel più grande museo del mondo, la criminalità organizzata. ”Uno dei malviventi ha cercato di incendiare il montacarichi”, ha riferito la ministra francese della Cultura, Rachida Dati, tornando a parlare questa mattina intervistata da CNews. La ministra ha detto che ”i rapinatori sono rimasti nella sala (del museo) 3 minuti e 57 secondi o 3 minuti e 52 secondi. Sono andati direttamente verso le vetrine, sapevano esattamente ciò che volevano. Sono stati molto efficaci”. E ancora: ”Uno dei malviventi ha cercato di incendiare il montacarichi”, con la quale i rapinatori si sono introdotti nel museo, ha aggiunto Dati, secondo cui questo ha consentito ”di lasciare indizi sul posto”. Esplode anche la polemica politica e riprende il dibattito dei mesi scorsi sulla sicurezza dei musei francesi, che presentano “una grande vulnerabilità”, come ha ammesso il ministro dell’Interno, Laurent Nuñez. Quanto al ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, questa mattina ai microfoni di France Inter ha affermato: “Penso che stamattina tutti i francesi abbiano un po’ l’impressione di essere stati svaligiati. Abbiamo fallito – ha continuato – i ladri sono stati in grado di mettere un montacarichi” sulla strada, “di far salire delle persone in qualche minuto e portare via gioielli inestimabili, dando un’immagine deplorevole della Francia”. Il furto – secondo Nuñez – è opera di “professionisti” dello scasso, che potrebbero essere “stranieri” e forse noti per colpi del genere. Per il ministero della Cultura, grazie all’intervento degli agenti del museo, “i malfattori sono stati messi in fuga ed hanno lasciato sul posto le loro attrezzature”. I gioielli rubati, secondo gli esperti, sono difficili se non impossibili da rivendere sul mercato e potrebbero aver agito su commissione o potrebbero essere intenzionati a venire in possesso di pietre preziose “per un’operazione di riciclaggio”.
Louvre resta chiuso, centinaia visitatori a casa. È caccia al ladro, polemiche sulla sicurezza






